Ortone, un simpatico elefante con un udito molto sviluppato, è una delle creature del Dr. Seuss, autore di fiabe notissime tra cui il popolare Il Grinch. Ha ben brillato al botteghino americano (139 i milioni di dollari raccolti)
Ortone e il mondo di chi, film d’animazione creato da Blue Sky Studios, gli stessi de L’Era Glaciale, per la regia di Jimmy Hayward e Steve Martino che hanno utilizzato il libro del Dr. Seuss, adattato dagli sceneggiatori Ken Daurio e Cinco Paul.
Ortone, già protagonista negli anni ’70 con una serie televisiva assai popolare (a cui il film rende omaggio con inserti realizzati con la tecnica tradizionale del 2D al posto del digitale), vive in una foresta assieme ad alcuni animali e se la deve vedere con l’arcigna canguro, proclamatasi leader. Un giorno Ortone ode da un granello di polvere una richiesta di aiuto e scopre che all’interno di quel microscopico pulviscolo c’è la città di Chinonsò abitata dai Nonsochì. Entrato in contatto con il Sindaco di Nonsochì, Ortone si impegna fino in fondo per salvare i suoi minuscoli “protetti”, ma chi volete che creda ad un elefante che ascolta voci provenire da un granello di polvere? In più la perfida Cangura, preoccupata per i cattivi messaggi che possono pervenire ai giovani della foresta, assume anche Vlad, un uccellaccio rapace incaricato di porre fine alla questione.
Ortone e il mondo dei chi insegna tante belle verità e risulta particolarmente utile e divertente perché all’interno della piacevole, intelligente e colorata storia, animata da personaggi gustosi e spiritosi (ad esempio il piccolo Mortone, amico di Ortone, o i piccoli allievi dell’elefante) scorrono concetti importanti. Così piccoli e grandi spettatori possono incrociare il significato del valore di ogni cosa, anche la più piccola, la forza d’animo ed il coraggio che scaturiscono dalla solidarietà (per salvare Nonsochì Ortone passa pure su un ponte sospeso da vertigini garantite…), l’importanza della comprensione tra generazioni diverse (vedi il rapporto problematico tra il Sindaco e l’unico maschio adolescente della numerosissima famiglia), l’importanza di fare ascoltare la propria voce, anche se risulta la più flebile in assoluto e persino note politiche, visto che il Sindaco deve sempre sottostare per l’esercizio del suo potere ad un gruppo di consiglieri più preoccupati al prestigio della città che agli interessi dei suoi cittadini. Per la colonna sonora ci ha pensato John Powell mentre per il doppiaggio nella versione italiana la scelta è caduta sulle voci di Christian De Sica per Ortone e di Veronica Pivetti per Cangura. Ma il primo la butta sull’inflessione romana e la scelta non è del tutto condivisibile…