L’ennesima statistica “sballata” che vuole Rimini capitale dei delitti; la risposta e le preoccupazioni del Procuratore della Repubblica di Rimini; le lamentele del questore Pezzano; l’attacco del sindacato della Polizia e dulcis in fundo i numeri dei carabinieri. Di carne al fuoco, insomma ce ne è abbastanza.
La solita statistica
Partiamo dall’ultima ricerca sulla sicurezza in Italia. Numeri alla mano, Rimini sarebbe addirittura al primo posto con 26.607 delitti, 9.047 ogni 100mila abitanti con una variazione sconvolgente rispetto al 2006 che parla di un +10.3%. Andando nel dettaglio: in fatto di rapine saremmo al nono posto: 312 da gennaio a dicembre 2007, 106.1 ogni 100mila abitanti; non va meglio nella classifica dei furti in casa dove Rimini si assesta al 14° posto con 1.143 delitti, 388.7 ogni 100mila abitanti per un +5.5%. Ma l’aumento più marcato (e che aumento!) arriva alla voce omicidi, 4 lo scorso anno, con un +33.3%. Naturalmente la statistica è ricca di altre voci che sommate portano Rimini in cima alla classifica delle città meno sicure, addirittura davanti a Napoli e Palermo che poi, tanto sicure non sono.
Le preoccupazioni del Procuratore
Ma… c’è un ma. Ed è sempre lo stesso. Queste statistiche non tengono conto del grande flusso turistico che invade la città durante il periodo estivo. Una “dimenticanza” che fa andare su tutte le furie il Procuratore della Repubblica di Rimini, Franco Battaglino.
“Sono 18 anni che sento sempre le solite cose, che leggo sempre le solite statistiche. Dico solo che se fosse vero quello che riportano, Rimini sarebbe una giungla e vi posso assicurare che non è affatto così. I problemi, caso mai, e le cose di cui preoccuparsi sono altre”.
Ossia?
“Ossia la droga che corre sempre più a fiumi e un fenomeno come la prostituzione che ho l’impressione che venga preso un po’ troppo sotto gamba. Queste sono le piaghe che più mi preoccupano e non le solite classifiche che non tengono mai conto della variabile turistica”.
Le lamentele del Questore
Ha ragione Battaglino, solo che per arginare fenomeni come lo spaccio di droga o la prostituzione bisognerebbe avere un organico di uomini importante e la Questura di Rimini, tanto per non far battere la lingua dove il dente duole, è ai minimi termini.
“Oserei dire anche qualcosa in più – sottolinea il numero uno di Corso d’Augusto – abbiamo un organico pari a quello di una provincia di 50mila abitanti per non parlare della situazione in cui i miei uomini sono costretti a lavorare che definisco tranquillamente la peggiore d’Italia”.
La denuncia del Siap
A rincarare la dose ci pensa il Sindacato della Polizia. Il Siap, infatti, in una lettera spedita alle autorità denuncia non solo la mancanza di uomini e di mezzi ma anche la mancata tempestività del Ministero nell’attribuire i rinforzi per l’estate. Il sindacato ricorda nella missiva che proprio il deficit di personale è tra i fattori che limitano la capacità di controllo del territorio e che determinano l’aumento dei rischi per gli agenti. Secondo il Siap, a prescindere dall’emergenza estiva, la Polizia riminese dovrebbe contare su almeno 40 uomini in più. Nella lettera si ricorda poi come non sia più prorogabile il problema della nuova sede per la Questura e si invita a tenere in considerazione le nuove proposte avanzate dai costruttori che garantiscono un nuovo stabile nell’arco di 18-24 mesi.
I grandi numeri dei Carabinieri
E che l’aria a Rimini e provincia non sia proprio delle migliori, ma pur sempre più respirabile di quello che le statistiche ci vogliono far credere, lo confermano pure i numeri presentati dall’arma dei carabinieri durante la festa per i suoi primi 194 anni. “Nel 2007 - ha sottolineato il colonnello Roberto Angresiani – i delitti complessivamente registrati sono stati 26.300 rispetto ai 24.400 dei dodici mesi precedenti. L’incidenza della criminalità è maggiore a Rimini con 16.300 delitti consumati e a Riccione con 4.350. A seguire, ma con molto distacco, Cattolica, Bellaria, Igea Marina e Misano con circa mille delitti”.
Insomma, appare chiaro come la criminalità preferisca annidarsi sulla fascia litoranea piuttosto che nell’entroterra. È la volta dei numeri legati all’attività sul territorio.
“Abbiamo realizzato 15.400 interventi in risposta alle 167mila chiamate pervenute al 112; abbiamo arrestato 1.069 persone delle quali 708 in flagranza di reato e altre 2.970 sono state denunciate in stato di libertà”.
Ancora, nel 2007 il numero dei delitti scoperti è salito a 2.673 contro i 2.522 dell’anno precedente, con un +6%. Le persone identificate sono state 141mila, 108mila, invece, i veicoli controllati, 76mila le interrogazioni, 207 gli autori di furti finiti in manette e 252 i denunciati. E poi 93 gli autori di rapine arrestati e 28 i denunciati. Dura la lotta anche sul versante stupefacenti.
“Abbiamo arrestato 257 persone – conclude Angrisani –e sequestrati oltre 33 chili di stupefacenti tra eroina, cocaina, hashish e marijuana più 3.700 pastiglie di ecstasy o altri tipi di allucinogeni”.
Francesco Barone