Ogni volta che il Vescovo decide un trasferimento di parroci si genera in Diocesi un movimento sussultorio. Può farlo per mille ragioni. Di solito è un normale avvicindamento, a volte è causato dalla morte di un sacerdote o dal sopraggiungere dell’età avanzata. Altre volte per nuovi incarichi cui destina i suoi collaboratori.
Spesso le nomine sono annunciate da un periodo di ampie consultazioni. Normalmente il Vescovo chiede la disponibilità al sacerdote per il trasferimento o il nuovo incarico. Non tutti dicono subito sì, per serie ragioni personali che nel dialogo vengono presentate. In questo periodo si genera il chiacchiericcio dei soliti bene informati. Come la nazionale di calcio ha milioni di commissari tecnici, così ogni diocesi ha almeno un centinaio di potenziali collaboratori del Vescovo, tutti capaci delle scelte migliori, ma che chissà perché il Vescovo ignora.
Il problema vero degli ultimi anni è quello del calo notevole di sacerdoti. Fino ad ora si è cercato di coprire i buchi secondo uno schema tradizionale, ma ogni giorno che passa la coperta diventa tremendamente corta, sempre più inadeguata a ripetere certi modelli.
Le prime a soffrire sono state le parrocchie piccole, spesso accorpate fra loro, ma sempre più spesso anche quelle grandi dove ormai i cappellani (chi nomalmente è deputato alla pastorale giovanile) sono, come il panda, una razza in via d’estinzione.
Anche per questo ad ogni cambiamento corrisponde una serie di malumori. Com’è giusto ed umano il sacerdote si lega alla sua gente e anche se nei rapporti non sono sempre rose e fiori, quando un prete se ne va qualcosa ti viene a mancare. Normalmente il sacerdote accompagna con parole di fede questo distacco; se non lo fa, succedono contestazioni e spaccature che di solito si caricano sulla groppa del prete che arriva, assolutamente incolpevole del cambiamento.
Ora accade che, quando c’è qualche cambiamento, per esprimere gratitudine e affetto arrivino in redazione decine di testimonianze personali. Invitiamo i lettori a spedirle direttamente agli interessati. Noi ci impegnamo a pubblicare solo quelle dei Consigli pastorali, che decidono di farlo pubblicamente. Iniziamo con quella della parrocchia di Regina Pacis.
GRAZIE DON GIOVANNI, BENVENUTO DON LAURO
La Segreteria del Consiglio Pastorale Parrocchiale di Regina Pacis vuole esprimere pubblicamente con questa lettera il suo ringraziamento al suo parroco don Giovanni Bologna per la sua opera prestata per ventotto anni nella nostra comunità parrocchiale.
Caro Don Giovanni (nella foto), ti ringraziamo anzitutto per la tua opera instancabile di sacerdote attento a quella che è la sua prima missione e cioè farci conoscere la Parola di Dio e, attraverso di essa, farci comprendere ciò che Dio vuole da noi e la sua infinita misericordia di Padre. In questo la tua opera è stata instancabile giorno per giorno, anno dopo anno, attraverso le celebrazioni eucaristiche, numerosi incontri e ritiri, campi scuola e diverse opere scritte che nascevano da queste meditazioni.
Ti ringraziamo per avere costruito una comunità parrocchiale molto dinamica, un corpo articolato e composto di molte membra.
Due gruppi famiglie divisi per fasce di età che trattano le loro problematiche aiutati dalla parola di Dio. I gruppi giovanili post cresima, in cui oltre una settantina di ragazzi si impegnano a vivere la loro fede nella giovinezza ed in amicizia con serenità, ma con la sobrietà che è qualità rara di questi tempi. Alcuni di questi giovani sono diventati accoliti e lettori istituiti, altri partecipano al coro parrocchiale, piuttosto numeroso e ben apprezzato, spesse volte invitato ad animare le celebrazioni diocesane.
Ai giovani hai voluto far conoscere e portare come modello il beato Alberto Marvelli, del quale abbiamo una reliquia in parrocchia, a cui sei particolarmente devoto, infatti lo citi spesso e ci leggi stralci dei suoi scritti additandolo come modello da imitare.
Il gruppo anziani, che vive questa stagione della vita assieme in amicizia, rendendo meno faticoso questo periodo che qualcuno potrebbe superficialmente definire il tramonto, ma che può essere ricco di tanti buoni momenti e dispensatore di saggezza.
Il coordinamento Caritas, espressione di tutti i gruppi parrocchiali, che assieme alla San Vincenzo si interessa dei vari bisogni delle persone che abitano in parrocchia, nonché dei poveri di passaggio.
La scuola materna parrocchiale, perché, in sintonia con quello che dice il Pontefice, hai sempre ritenuto fondamentale la problematica della educazione cristiana delle nuove generazioni.
L’aggregazione fra persone in parrocchia che può e deve sfociare nella fraternità cristiana, attraverso l’organizzazione di feste, momenti conviviali assieme al sostegno di ogni tipo, che non hai mai fatto mancare al circolo ACLI che ha sede in Parrocchia
Soprattutto però ci piace sottolineare il rapporto personale che hai sempre cercato e hai sempre offerto a chi lo richiedeva. Un rapporto d’amicizia vero in cui ti sei sempre ricordato chi eri, il che comporta anche correggere paternamente il fratello di fede, rifiutando il ruolo comodo di non intervenire pur di avere il consenso ad ogni costo, come sappiamo succede in molti casi.
Probabilmente sull’onda dell’emozione del momento ci stiamo dimenticando un sacco di cose fatte in questi anni e anche per quelle ti diciamo grazie Don Giovanni. Sei nei nostri cuori e conserveremo sicuramente i tuoi insegnamenti quotidiani.
La nostra parrocchia è dedicata a Maria Regina della Pace, che si è sempre contraddistinta per fare la volontà di Dio nel silenzio e tutto quanto detto sopra è stato voluto ed organizzato da te nel silenzio, senza tanto clamore esterno, come faceva Lei, con il suo stesso stile. Mentre ricordavamo queste cose, ci dicevamo: “ma noi abbiamo tutte queste cose e forse non ce ne siamo mai resi conto, fino in fondo”.
A Don Lauro, che si appresta a prendere le redini di questa parrocchia e che sicuramente porterà la sua esperienza e le sue idee, formuliamo i migliori auguri di buon lavoro. Non ti mancherà certo il nostro appassionato sostegno e aiuto in una realtà grande e complessa come la nostra. Già fra qualche settimana, infatti, incomincerà il torneo parrocchiale estivo di calcetto. Anch’esso è stato sostenuto fortemente da Don Giovanni, organizzato dai nostri ragazzi e dedicato a un nostro grande parrocchiano che non è più fra noi in quanto è ritornato al Padre all’età di quarantacinque anni. Saranno coinvolti circa quattrocento giovani provenienti dalle più diverse realtà di vita: una bellissima occasione per fare missione nel mondo giovanile.
Arrivederci Don Giovanni, ben arrivato Don Lauro.
(Segreteria del Consiglio Pastorale Parrocchiale)