Cambio di guardia ai vertici dell’Associazione Albergatori di Riccione. Bruno Bianchini, classe 1962, titolare dell’Hotel Camay, due stelle in viale D’Annunzio, prende il posto di Marco Giovannini in carica da nove anni. Ossia da quando era scomparso il suo predecessore Luigino Montanari. Il passaggio è avvenuto a un anno dalla rielezione del consiglio il carica per tre anni. Il nuovo timoniere dovrà pertanto guidare l’Aia fino al 2010. A meno che nel frattempo non si facciano altre scelte, nell’aria già dalle scorse elezioni. Per questo motivo tra gli albergatori, c’è chi parla di “presidenza di passaggio” e di “novità autunnali”. Le dimissioni rassegnate da Giovannini il 29 aprile, come lui stesso conferma, hanno motivazioni strettamente personali.
Chi è il neopresidente e cosa ha fatto durante il suo mandato il timoniere uscente?
il profilo di
Bruno Bianchini
Ha esordito nel consiglio dell’Aia nel 1984, anno in cui, formata la pool dei giovani albergatori, l’ex presidente Luigino Montanari l’ha chiamato a far parte del direttivo in rappresentanza dello stesso gruppo. Nel 1989 per la prima volta è stato eletto consigliere e da allora ha sempre rivestito l’incarico di tesoriere. Poi, quattro anni fa, è diventato vicepresidente vicario, come pure Giorgio Burioni dell’Hotel Roma, semplice vice.
La carriera di Bianchini, come albergatore comincia nel 1977 nell’albergo avviato dalla nonna materna Giovanna Del Baldo, e poi seguita dal padre costruttore Cesare Bianchini. Riservato e di poche parole il neo presidente commenta: “Ho assunto questo incarico per senso di responsabilità e per dare continuazione al lavoro di Giovannini. Nessuno stravolgimento. Il lavoro era stato tracciato”.
Il lavoro di
Marco Giovannini
Le battaglie che hanno contrassegnato il suo mandato sono numerose. Tra le tante ricordiamo quelle per il prolungamento della linea numero 11 della Tram dai giardini di piazzale Curiel alle terme, per i parcheggi interrati del lungomare e per il Palas, dov’è riuscito a ottenere una poltrona per l’Aia nel Cda. Tra gli impegni più importanti quello profuso nel processo d’innovazione di almeno 150 hotel, dei quali ottantaquattro hanno presentato progetti in deroga, su spinta dei vertici dell’associazione. Poi l’impegno ambientale con gli hotel ecologici, le auto elettriche e la nascita di PromoRiccione e di Riccione Turismo. Quindi l’attivazione su internet del servizio Spesa insieme e del sito di ricerca del lavoro, affiancati dalla ricerca dell’osservatorio “Montanari”. “Ciò che mi ha dato più soddisfazione– commenta Giovannini – è l’aver contribuito a creare un clima di pace tra tutte le associazioni e di aver fatto dell’Aia la categoria leader”. In quanto alla sua dipartita conclude: “Mi prendo un attimo di pausa e di serenità. Dopo quattro/cinque anni di vicepresidenza e nove di presidenza, alla terza rielezione mi è sembrato giusto passare a ad altri il testimonial. Lascio la guida dell’Aia in un momento di grande solidità. In questi anni abbiamo costruito una grande organizzazione che ci consentirà di affrontare qualsiasi esigenza dell’associazione e dei soci. Le cose all’Aia vanno bene, lascio uno staff importante. Sono fiero del lavoro svolto”.
Nives Concolino