A dieci anni dallo storico incontro di Giovanni Paolo II con i movimenti ecclesiali e le nuove comunità del maggio 1998, si è svolta a Rimini la XXXI convocazione nazionale di Rinnovamento nello Spirito Santo.
Un “indimenticabile evento”,“che attirò sulla Chiesa una rinnovata effusione del Paraclito”. Da quel giorno di Pentecoste a Roma, “la comunione fraterna ha conosciuto una visibile crescita, di cui è testimonianza anche la vostra presente assemblea”.
Così l’incontro di piazza San Pietro di dieci anni fa, voluto da Giovanni Paolo II in preparazione al Giubileo, viene ricordato nel messaggio a firma del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, inviato a nome di Benedetto XVI, al vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, presente alla giornata inaugurale della XXXI Convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito, intitolata ‘Rigenerati dalla Parola di Dio’, alla presenza di oltre 20mila persone, provenienti dai 1.900 gruppi e comunità di tutta l’Italia.
“Il Papa – si legge ancora, nel messaggio letto dal vescovo riminese – segue sempre con speciale sollecitudine pastorale il cammino dei movimenti ecclesiali”. E al Rinnovamento va il suo incoraggiamento a proseguire nell’opera di “promuovere la comunione e la collaborazione tra le diverse realtà che il medesimo Spirito ha suscitato nella Chiesa”. La Pentecoste è “l’origine della missione della Chiesa”. Benedeto XVI sollecita “ad evitare ostacoli umani, soggettivi e di gruppo, che potrebbero impedire o deviare l’azione dello Spirito, il Quale è in se stesso l’anima dell’evangelizzazione e di ogni autentico apostolato”
Il cardinale Bertone esprime nel suo messaggio, anche il compiacimento di Papa Ratzinger per la coincidenza del raduno con l’inizio della novena di Pentecoste.
Che siate una cosa sola perchè il mondo creda.
“La Chiesa conta su ciascuno di voi” è stato il tema introdotto da Mario Landi Coordinatore Nazionale del RnS nella giornata di venerdì, quando sul palco si sono ritrovati insieme ad Eli Folonari del Movimento Focolari, che ha raccolto il testimone da Chiara Lubich, da poco scomparsa; Jesus Carrascosa responsabile dei rapporti con le comunità di Comunione e Liberazione, presenti in più di ottanta paesi nel mondo; il professor Andrea Riccardi fondatore della Comunità di Sant’Egidio, che oggi conta 50 mila membri in tutto il mondo, che ha aperto gli interventi dei ‘testimoni’ di quel momento indimenticabile della Pentecoste del 1998 con Papa Wojtyla.
Riccardi non ha parlato di sé o della sua Comunità, ma ha voluto ricordare la figura di Chiara Lubich per cui l’Unità tra i cattollici non era un’utopia, perchè ha specificato il professore “i suoi sogni erano radicati in Gesù, ne è l’esempio il Movimento presente in più di 180 paesi, un abbraccio nel mondo intero di un popolo nato dal Vangelo“. Riccardi ha poi ricordato la figura di Chiara “donna carismatica, profondamente cattolica, testimone del ‘900 che ha lasciato un segno nella storia della Chiesa e del mondo”. Del resto Chiara era una donna che anche se stanca non si arrendeva mai, come a più voci è stato ricordato nell’incontro pomeridiano trasmettendo la passione per Gesù per mezzo della divulgazione della cultura, dell’unità e della preghiera. Ne emerge il profilo di un esempio possibile da imitare: forte nella debolezza, capace di continuare a parlare all’umanità anche oggi che non c’è più!”
Per Eli Folonari, membro del Consiglio generale del Movimento dei Focolari, che ha vissuto accanto a Chiara Lubichi fino all’ultimo, “la vita cristiana è lavoro e fatica, ma con la gioia e uniti nel Signore. Più si vive il Vangelo e più lo si comprende”.
E ricordando quell’incontro di Pentecoste, ha proseguito “non eravamo più quelli di prima, proprio come accadde ai discepoli. Era nato un amore che ci faceva riconoscere come fratelli. Fu l’inizio di una storia bellissima. Anche Chiara in quell’occasione si impegnò con il Papa per realizzare pienamente questa unità.”
Rinnoviamo ora quel patto, ha concluso Eli, “seguendo Maria. La carismatica per eccellenza”.
Tra i testimoni di venerdì 2 maggio anche Jesus Carrascosa, sul palco, che ha sottolineato come esperienze così diverse, come CL e RnS possano anche essere così uguali. “Percepisco in tutto il mondo un forte attacco alla Chiesa per distruggerla, viene osteggiata da relativismo e permissivismo, e da un potere che domina le coscienze e combatte la concezione della stessa vita cristiana.”
Carrascosa ha poi ricordato che la vita non va vissuta separata dalla fede e ha finito esortando la platea, “con il dono dello Spirito tutto è possible e la vittoria sarà nostra”.
La tavola rotonda è stata conclusa dall’intervento di Salvatore Martinez, Presidente del RnS, che ha chiamato sul palco anche Paolo Ramonda, succeduto a don Oreste Benzi dopo il suo ritorno alla casa del Padre, alla guida dell’Associazione Papa Giovanni XXIII.
“Da quel 30 maggio 1998 – ha spiegato Martinez- non abbiamo smesso di cercarci, di dare corso a nuovi e comuni impegni di carità e di evangelizzazione. La nostra è un’amicizia imbevuta di Spirito Santo… Distinti ma non divisi, linee melodiche della medesima partitura corale che realizzano una meravigliosa armonia”.
Nell’unità tanto cara a Chiara, all’interno di una Chiesa ‘estroversa’, coraggiosa nell’annuncio.
Testimoniare il lieto annuncio che “lo Spirito Santo si vede e si sente’, è compito dei Movimenti, – continua il presidente RnS – È il mandato di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI e noi non ci stancheremo di gridare al mondo, che vive una profonda crisi spirituale, che un’altra laicità è possibile: una laicità cristiana fatta di passione per la vita”.
Una giornata importante quella del 2 maggio apertasi con la ‘lectio divina’ di monsignor Bruno Forte arcivescovo di Chieti-Vasto. Partendo dal brano del Figliol prodigo, ha ribadito l’importanza dell’annuncio della misericordia possibile per tutti anche per l’ultimo peccatore, “chi non tocca il nulla e percepisce in lui la rovina causata dal suo peccato non potrà fare mai veramente ritorno al Padre”.
E questo messaggio è arrivato forte e chiaro alla platea dei circa 25mila del RnS. Lunghe file per le confessioni, ad ogni angolo sacerdoti disponibili e infaticabili nell’amministrare il sacramento del perdono.
“Riscoprire il volto di Dio, un compito urgente. – ha ribadito l’arcivescovo – nello scenario del mondo la religione è da alcuni accostata in maniera azzardata alla violenza fondamentalista… ma il Dio che è misericordia mai e poi mai potrà giustificare qualsivoglia forma di violenza dell’uomo sull’uomo”.
Cinzia Sartini