Adesso il campionato è finito veramente. Se ancora qualche inguaribile ottimista covava qualche speranza… Ebbene sì, la sconfitta di Vicenza (3-2) ha dato il via ai titoli di coda della stagione del Rimini. Una stagione vissuta sulle montagne russe, con alti e bassi continui (anche all’interno della stessa partita), che per certi versi potremmo definire sconcertante, viste le grandi potenzialità mostrate dalla formazione di Acori e i rovinosi capitomboli subiti maldestramente. Le sei sorelle davanti hanno saputo fare decisamente di meglio: tanto di cappello! Da 12 giornate i biancorossi siedono comodamente al 7° posto senza riuscire ad affacciarsi in zona play-off, nonostante un Pisa che ha fatto di tutto pur di aspettarli (6 punti in 7 gare, contro i 7 punti dei riminesi). Peccato, perché Ricchiuti & c. avevano mostrato di avere i numeri (e il gioco) per poter recitare un ruolo da protagonisti, ma qualcosa è mancato: inesperienza, mentalità, concentrazione o limiti tattici? Difficile dirlo…
Diviene quasi stucchevole, vista anche la prestazione in terra veneta, continuare a ribadire le buone prove e le improvvise amnesie (3 gol subiti in 14’), che non hanno permesso di far sbocciare definitivamente i sogni iniziali. I numeri dicono che è arrivato il secondo stop consecutivo (il 5° nelle ultime 8 gare), che negli ultimi 3 incontri il Rimini ha dovuto raccogliere 8 volte il pallone nella propria rete, che complessivamente ha perso un terzo delle partite disputate (13 su 37) e che, rispetto alla scorsa annata, mancano 6 punti.
Ed ora? La palla passa alla società, è necessario programmare adeguatamente la prossima stagione, specie se le ambizioni rimangono immutate, valutando bene giocatori e situazioni. La sensazione è che ci sia ancora spazio per un Rimini motivato, che, con i giusti ritocchi, sappia gestire con maggiore maturità e “cattiveria” i propri obiettivi. Certo, tutto dipende dalla scelta di Acori: se accetterà la nuova sfida o se riterrà, invece, chiuso il suo ciclo. A questo punto non c’è più motivo che l’allenatore di Tordandrea rimandi la sua scelta.
Nel frattempo c’è un campionato da onorare, sia per mantenere la sudata 7ª posizione sia per rispetto nei confronti dei propri tifosi. Per esempio, sabato (ore 16) arriva a far visita un’appagata Triestina, reduce dalla trasferta di Cesena, che ha fruttato un punto (1-1), grazie anche al mai sazio Granoche. Il 25enne bomber uruguaiano, infatti, ha raggiunto Godeas in testa alla classifica dei marcatori, con ben 24 centri e sono già diverse le formazioni di serie A intenzionate ad acquisirne i servigi.
Roberto Baietti