Un evento di fede, attualità e profezia che ha caratterizzato l’intero XIX secolo. E ancora oggi non ha esaurito la sua importanza. Questo è stato il miracolo di Fatima, con le profezie che tanto indissolubilmente si sono legate al pontificato di Giovanni Paolo II. Fatima è diventata un culto, una devozione popolare capace di travalicare immediatamente i confini del Portogallo.
Quasi mezzo secolo fa (nel 1959 per la precisione) l’immagine della Madonna di Fatima fece la sua prima comparsa anche a Rimini, accolta proprio in Duomo. A distanza di quasi 50 anni, quella statua (ovvero la copia ufficiale, “rilasciata” dal Apostolato Mondiale di Fatima) torna nella Diocesi romagnola, ospitata nella parrocchia di Santa Giustina dal 4 al 10 maggio.
Si tratta di una settimana che si propone molta intensa, fatta di preghiera ma anche di incontri, testimonianze e liturgia. e di momenti culturali: due le mostre allestite del teatro parrocchiale e riguardanti il miracolo di Fatima.
Mostre e orari
La prima con documenti e foto d’epoca; la seconda dal titolo “Fatima nel cuore della storia” comprende anche un audiovisivo sulla vicenda dei tre pastorelli portoghesi.
Nel centro parrocchiale “Regina dell’Amore” sarà allestito anche una libreria con volumi e oggetti inerenti alla peregrinatio.
La chiesa (per info 0541/680122) invece aprirà alle 6.30 di ogni giorno e resterà aperta fino alle 23.30. In caso di veglia notturna per gruppi rimarrà sempre aperta. Quotidianamente, almeno un sacerdote sarà sempre a disposizione per quanto intendono confessarsi.
Il programma
Il programma della settimana di Fatima è intenso. Un vescovo, due monsignori, due importanti religiosi, il vaticanista del Tg1 sono alcuni degli ospiti che guideranno la comunità nella liturgia e nell’approfondimento.
L’arrivo della Madonnina è previsto in elicottero: il mezzo atterrerà nel parco della chiesa di S. Giustina – in mezzo alla folla sventolante fazzoletti bianchi – domenica 4 maggio alle ore 18, accolta dal vescovo di Rimini mons. Lambiasi, oltre ad autorità civili.
La celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo darà il via ad una settimana di preghiera: alle ore 7 recita delle Lodi, e poi S. Messa, rosario e adorazione eucaristica.
Lunedì 5 maggio alle ore 21, il vaticanista di Rai1 Giuseppe De Carli (e capo Rai Vaticano) terrà insieme con padre Kijas (rettore della Facoltà Seraficum di Roma) dedicata al rapporto tra il pontificato di Giovanni Paolo II e Fatima.
Dopo la Messa di mercoledì 7 maggio (ore 18) celebrata da padre Carlo Maria La borde(superiore di S. Giovanni Rotondo), seguirà la testimonianza di una miracolata.
Giovedì 8 maggio pomeriggio dedicato alle religiose della diocesi, alla presenza del vescovo Francesco, al quale seguirà alle 18 la Messa presieduta da mons. Bona, presidente dell’Apostolato Mondiale di Fatima.
La giornata finale (sabato 10 maggio) prevede la celebrazione finale con la fiaccolata per le vie della parrocchia alle ore 21. La Madonnina di Fatima partirà da Santa Giustina in elicottero, salutata (come al suo arrivo) da uno sventolio di fazzoletti bianchi.
Non è la prima volta che Santa Giustina accoglie immagini e testimonianze della religiosità popolare (più volte ha ospitato i resti di Santa Teresa di Lisieux). “La vicenda di Fatima ha segnato in modo indelebile il secolo scorso – spiega i motivi che l’hanno indotto ad organizzare questa accoglienza, il parroco don Giuseppe Scarpellini – ma la sua importanza è tutt’altro che tramontata. Da una parte il messaggio dei misteri si è concluso, dall’altra resta aperto perché il cuore immacolato di Maria non ha ancora trionfato. Non si tratta di favole, ma di eventi sui quali spesso papa Wojtyla e anche Benedetto XVI si sono attentamente soffermati”. E ancora oggi interrogano il cuore dell’uomo.
Paolo Guiducci