fa un certo effetto pensare che, mentre noi siamo seduti per il pranzo di Pasqua con parenti e amici, o durante le classiche gite fuori porta del lunedì dell’Angelo, nel mondo sono in corso decine di quaranta guerre, di cui si sa ben poco.
È di questi giorni la pubblicazione da parte dell’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere (Msf) del Rapporto sulle crisi umanitarie dimenticate dai mezzi di comunicazione nel 2007. Si conferma e si rafforza una tendenza già riscontrata nelle precedenti indagini: i media italiani parlano di contesti di crisi soltanto quando essi sono riconducibili a eventi o personaggi italiani o comunque occidentali. La conferma viene dalla classifica delle dieci situazioni più ignorate nel mondo: Somalia, Zimbabwe, tubercolosi, malnutrizione infantile, Sri Lanka, Repubblica Democratica del Congo, Colombia, Myanmar, Repubblica Centrafricana e Cecenia.
Emblematico è il trattamento informativo riservato ad alcuni eventi da parte dei notiziari televisivi. La guerra in Sri Lanka trova spazio soltanto in occasione del ferimento dell’ambasciatore italiano. La Colombia entra nell’agenda dei notiziari soprattutto per il sequestro di Ingrid Betancourt, anche se in questo Paese il conflitto tra governo, gruppi guerriglieri e gruppi paramilitari ha provocato la fuga di oltre 3 milioni di persone, portando la Colombia al terzo posto tra le nazioni con il più alto numero di sfollati dopo Repubblica Democratica del Congo e Sudan.
Del Darfur, dove la lotta tra il governo del Sudan e i diversi gruppi di opposizione armata ha provocato lo sfollamento di oltre due milioni di persone dal 2004 si parla solo per le iniziative di raccolta fondi e di brevi visite di personaggi celebri del mondo dello spettacolo. Solo 5 notizie hanno riguardato la Repubblica Democratica del Congo, dove lo scontro continua a infuriare nell’est del Paese. Nessuno ha parlato della Repubblica Centrafricana, dove la popolazione è intrappolata nella morsa degli scontri tra gruppi armati e dove lo scorso giugno un’operatrice umanitaria di Msf è stata uccisa in un attacco.
Molte altre situazioni meriterebbero di essere conosciute, assai più delle curiosità o dei pettegolezzi cui siamo abituati. Alla tubercolosi, che ogni anno provoca 2 milioni di vittime, nel 2007 i telegiornali hanno dedicato 26 notizie, di cui tuttavia ben 15 hanno riguardato la vicenda di un americano affetto da una forma di tubercolosi resistente ai farmaci che viaggiava in aereo tra Stati Uniti ed Europa. Alla piaga della malnutrizione, che ogni anno uccide 5 milioni di bambini sotto i 5 anni, sono state riservate dall’informazione televisiva solo 18 notizie, di cui la maggior parte in relazione a generici appelli del Papa contro la fame nel mondo e alla campagna “Il cibo non basta” di Msf per promuovere l’utilizzo degli alimenti terapeutici pronti all’uso per combattere la malnutrizione infantile. All’Aids, che ogni anno uccide due milioni di persone, sono state dedicate 54 notizie, mentre solamente 3 hanno riguardato la malaria, malattia che provoca una morte ogni 3 secondi. Gli italiani non hanno il diritto di ricevere queste informazioni?
Marco Deriu