Gentile Direttore,
vorremmo manifestarLe alcune considerazioni sugli articoli che la stampa nazionale e locale ha pubblicato nei giorni scorsi in riferimento ai risultati di una indagine conoscitiva sui “giovani scout e l’Europa”, effettuata dall’Istituto degli Innocenti su indicazione della Federazione Italiana dello Scautismo (www.scouteguide.it.
1.Lo studio parla dei 2522 scout (non solo italiani) che hanno partecipato al Roverway (un raduno a carattere mondiale) a Firenze nel 2006, provenienti da 39 associazioni scout nazionali, rappresentative di 25 paesi.
Dunque il campione non era rappresentativo dello scautismo cattolico italiano, come gli articoli lasciavano intendere. Ci è parso dunque scorretto attribuire ad esso conclusioni dedotte da un ambito molto più ampio, senza mettere in rilevanza adeguata questo fatto.
2.Ancora una volta siamo rimasti perplessi a vedere il tono e lo stile scandalistico col quale in generale viene trattato un argomento come l’educazione dei giovani che merita, a nostro avviso, ben più attenzione, profondità e delicatezza.
I ragazzi che entrano nei gruppi scout non sono il frutto di una selezione che mira a iscrivere solo quelli “perfetti”, che rispondono ad un ideale modello pre-costituito. Più volte (anche dal Papa Giovanni Paolo II) l’Agesci è stata definita come un’associazione “di frontiera”, nel senso che è pienamente incarnata nel mondo e si rivolge a tutti i ragazzi che accettano di fare un percorso insieme a dei coetanei e a degli adulti. In questo cammino essi accettano di confrontarsi, di rendere ragione delle loro scelte, di approdare (ma anche di rifiutare) ai valori che proponiamo loro.
I nostri ragazzi dunque non sono esenti dalle istanze culturali oggi dominanti. I nostri iscritti sono figli del nostro tempo, con tutti i pro ed i contro che li contraddistinguono.
3. L’obiettivo della nostra azione educativa rimane quello di far crescere i ragazzi, responsabilizzarli, educarli al rispetto del proprio corpo, degli altri, dell’ambiente, aiutandoli a vivere un’esperienza di fede e rafforzando la coscienza di servire e di impegnarsi nella propria realtà per contribuire a renderla “un po’ migliore di come l’hanno trovata”.
4. Il nostro impegno di volontari è certamente perfettibile e non ci riteniamo “arrivati”; siamo anzi convinti che un’azione educativa è tanto più efficace quanto più armonica è la partecipazione dei diversi attori coinvolti a partire dalla famiglia e dalla scuola. Noi scout cerchiamo di fare la nostra parte meglio possibile, certamente con grande passione.
Approfittiamo della occasione per affermare la nostra disponibilità a collaborare con il Suo giornale qualora voleste riprendere questi temi e altri che sono propri del mondo giovanile e dello scautismo.
Grazie dell’attenzione.
I responsabili AGESCI Zona di Rimini