A lanciare il decalogo il Direttivo della Centrale Sindacale Unitaria.
La prima proposta, naturalmente, è quella di bloccare i prezzi.
“Va lanciata una campagna da parte delle istituzioni che coinvolga le associazioni dei commercianti, le catene sammarinesi di grande distribuzione e in generale i principali operatori commerciali, per calmierare i prezzi al consumo – dicono dalla Csu – in particolare va definito un paniere di 100 prodotti di largo consumo, a partire dai generi alimentari e di prima necessità, i cui prezzi devono essere accessibili a tutti, e restare bloccati almeno per 6-12 mesi”.
Proposta numero due, proteggere le famiglie monoreddito.
“Dopo gli aumenti delle tariffe delle utenze domestiche, vanno riprogettate le fasce di consumo per contenere il costo delle bollette per le famiglie monoreddito, i pensionati soli e comunque le famiglie al di sotto di un reddito da definire attraverso deduzioni nella dichiarazione dei redditi. Il Governo deve assumere rapidamente questa iniziativa”.
Proposta numero tre “no all’applicazione indifferenziata della tassa smaltimento delle acque reflue. Gli oneri di smaltimento devono essere a totale carico delle aziende industriali che producono i reflui inquinanti”.
Quarto punto del decalogo riguarda l’Esecutivo.
“Deve assicurare tutti gli strumenti economici e di rilevazione necessari per consentire all’Osservatorio Prezzi di svolgere con continuità ed efficacia la propria attività, per realizzare un monitoraggio dei prezzi sul territorio, con comparazioni con le aree limitrofe e su base nazionale”.
Proposta numero cinque.
“Indagini periodiche e mirate della Polizia Civile per colpire speculazioni e distorsioni, anche su impulso di semplici segnalazioni dei cittadini e delle Associazioni dei consumatori”.
La Csu, poi, rispolvera un vecchio pallino.
“Bisogna iniziare a sperimentare concretamente iniziative di risparmio, come la San Marino Card, che nello specifico è costituita da una “fidelity card” da utilizzare presso tutti gli esercizi commerciali, con cui accumulare punti e quindi vantaggi, che si traducono in una serie di significativi sconti su una vasta gamma di prodotti”.
Allettante la proposta numero sette: “Assegni familiari più alti e al contempo, quale altra misura urgente da parte dell’Esecutivo, va adottato un provvedimento che riconosca alle madri temporaneamente in aspettativa post partum o momentaneamente disoccupate o inoccupate, già titolari di assegni familiari, il diritto a percepire gli assegni familiari anche nel periodo non coperto da assicurazione”.
Di grande interesse anche la proposta numero otto.
“L’Esecutivo e lo Stato devono assumere un ruolo attivo nel garantire a tutti i cittadini il diritto alla casa, mettendo in campo una precisa ed efficace politica nel campo dell’edilizia sociale, attraverso un’azione diretta dello Stato in campo immobiliare. Lo Stato si deve impegnare in generale a stipulare convenzioni con istituti bancari per applicare ai prefinanziamenti per l’acquisto della prima casa tassi di interesse agevolati. Vanno quindi rilanciate le cooperative di abitazione, e chiediamo di sospendere l’emissione dei Decreti per l’indicizzazione dei canoni di locazione in base all’indice del costo della vita”.
Ultime due proposte su farmaci e banche.
“Servono farmaci mutuabili soprattutto per le persone anziane e per i cittadini e le famiglie a basso reddito, soprattutto quei farmaci di ampio utilizzo. Inoltre per queste fasce sociali vanno previsti rimborsi sulle spese per protesi dentarie, oculistiche e acustiche. Per quanto riguarda le banche, servono patti chiari: massima trasparenza nelle condizioni e nei tassi applicati alla clientela, rendendo chiare e accessibili a tutti l’insieme delle condizioni applicate dalle banche”.
Le proposte, insomma, non mancano. Adesso sta a chi di dovere cercare di fermare questa emorragia.
Francesco Barone