Notti insonni, la testa appesantita da tonnellate di concetti, formule matematiche, date e biografie da ricordare, per non parlare dell’adrenalina che anticipa la prima, grande sfida della vita di ciascuno. Sono 2.578 gli studenti riminesi alle prese, proprio in questi giorni, con l’esame di maturità (oggi, esame di 2° ciclo). Si tratta dei 2.430 candidati delle scuole superiori statali del territorio (dei quali 58 esterni) e dei 143 candidati delle scuole paritarie (4 esterni). Più di 30mila i “maturandi” in tutta l’Emilia-Romagna. A questi si aggiungono i 3.099 alunni (2.919 delle statali, di cui cinque candidati esterni, e 180 delle paritarie) che nelle scuole medie della provincia hanno iniziato lunedì 15 giugno gli esami di Stato per la conclusione del primo ciclo d’istruzione. Oltre 38mila gli studenti interessati complessivamente in regione. Uno scoglio minore rispetto alla maturità, ma per i tanti adolescenti coinvolti, il giudizio finale rappresenterà pur sempre un dato importante nella propria carriera. Il voto conclusivo sarà la sommatoria del percorso del loro anno scolastico e di tutte le prove singole (italiano, orale, ecc) previste in questi giorni, compresa la più temuta dagli studenti, la prova Invalsi, che si terrà in tutta Italia venerdì 19 giugno.
Tutte le novità. Per i più grandicelli che si apprestano a concludere il secondo ciclo di istruzione, la campanella decisiva è suonata mercoledì 17 giugno in occasione della prima prova d’italiano. Giovedì 18 è la volta della seconda prova mentre lunedì 22 si proseguirà con il terzo scritto, confezionato dalla commissione la mattina stessa.
Per i 2.578 studenti riminesi (di 123 classi) e le 62 commissioni al lavoro, quello di quest’anno è anche il primo esame di Stato per le superiori “ritoccato” dalla Riforma Gelmini di cinque anni fa. Dalle prove scritte ai nuovi diplomi, con le loro nuove denominazioni, fino al colloquio finale, sono diverse le novità in cui i “maturandi” del 2015 faranno da “cavia”. Per prima cosa faranno il loro debutto nei diplomi nuovi titoli di studio come quello di “diplomato al liceo musicale”, solo per fare un esempio. Anche i licei linguistici statali quest’anno sforneranno i loro primi diplomati, così come il liceo delle Scienze umane, che rimpiazza il vecchio diploma magistrale.
Completamente nuovi anche i diplomi del liceo artistico con sei indirizzi nuovi di zecca e tutti i titoli di studio dei nuovi istituti tecnici e professionali. Se fino a ieri c’era il ragioniere, da quest’anno ci sarà il “diploma di Istituto tecnico, settore economico ad indirizzo Amministrazione, finanza e marketing”. Addio anche al geometra: arriva il “diploma di istituto tecnico, settore tecnologico, indirizzo Costruzioni, ambiente e territorio”. Mentre il perito industriale di una volta otterrà il “diploma di istituto tecnico, settore tecnologico, indirizzo Meccanica, maccatronica ed energia”. Inoltre, da luglio le commissioni, oltre al diploma, rilasceranno anche la Certificazioni delle competenze che affiancherà obbligatoriamente il titolo di studio.
Altra novità, la seconda prova scritta di giovedì 18 giugno. Specialmente per alcuni indirizzi come il liceo scientifico e la maggior parte degli istituti tecnici e professionali, questa prova si presenta come una vera incognita sia per gli studenti che per i professori.
Infine, tra i banchi andrà in scena nei prossimi giorni un nuovo colloquio. Da quest’anno, infatti, alla prova finale i commissari d’esame possono cimentarsi in domande di storia o scienze in inglese o in un’altra lingua straniera tra quelle studiate dai “maturandi” (francese, tedesco o spagnolo). Per ora, però, sembra che il Ministero abbia invitato le commissioni alla clemenza consentendo solo ai membri interni, che conoscono meglio gli studenti, di porre domande su materie non linguistiche, in lingua straniera. L’ultima grande novità riguarda la tesina che potrà consistere, per le classi che hanno svolto attività di alternanza scuola-lavoro, in una relazione sulle attività svolte in fabbrica o in azienda durante l’anno.