Home Editoriale ASSEMBLEA SINODALE Non ci rassegniamo

ASSEMBLEA SINODALE Non ci rassegniamo

La gioia cristiana non è mai esclusiva, ma sempre inclusiva, è per tutti. È dono di Dio; non è una facile allegria, non nasce da comode soluzioni ai problemi, non evita la croce, ma sgorga dalla certezza che il Signore non ci lascia mai soli”. Pur non essendo presente, Papa Francesco ha voluto inviare un messaggio ai mille partecipanti, tra vescovi e delegati delle diocesi, in apertura della seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia. La Chiesa non è fatta di maggioranze o di minoranze”, avverte Francesco esortando la Chiesa italiana a lasciarsi guidare “ dall’armonia creativa che è generata dallo Spirito Santo”.

In un mondo “ attratto dalla forza di un io che si impone e risolve, con sintesi che a volte appaiono grottesche, altre preoccupanti e pericolose”, la gioia cristiana “ è comunitaria, ecclesiale, non per élite di Chiesa, ma finalmente al plurale e per tutti”, è l’affresco del cardinal Zuppi, presidente della Cei. Perché “ non c’è gioia cristiana senza inserimento pieno nella storia, senza coinvolgimento

attivo nelle vicende della gente, senza lettura dei segni dei tempi, senza amore per tutti, soprattutto per quanti si trovano relegati, loro malgrado, nelle periferie esistenziali”.

La gioia che vogliamo annunciare è offerta a ogni donna e uomo di questo nostro tempo”, ha proseguito Zuppi, secondo il quale “ un primo risultato del Cammino sinodale è stato lo stile dell’ascolto ecclesiale, a cui è corrisposta la libertà di chi si è espresso sentendosi partecipe e accolto. Non dovremo perdere questo slancio anche in futuro”.

Viviamo oggi un mondo che ci fa paura, dove le certezze su cui abbiamo fissato tante speranze sembrano crollare. Viviamo l’esperienza della fragilità, che sperimentiamo nelle nostre stanchezze, nelle debolezze con cui dobbiamo fare i conti, nelle paure che ci abitano, nei fallimenti che ci bruciano dentro, nella frantumazione dei nostri sogni, nel constatare come siano effimere le cose che possediamo, ma per esse spendiamo tutto. Ne aveva scritto il Papa nel messaggio quaresimale quando ci aveva messo in guardia anche dalle “polveri sottili” che inquinano il mondo: La contrapposizione ideologica,

la logica della prevaricazione, il ritorno di vecchie ideologie identitarie che teorizzano l’esclusione degli altri, lo sfruttamento delle risorse della terra, la violenza in tutte le sue forme e la guerra tra i popoli”. Sono tutte “polveri tossiche” che offuscano l’aria del nostro pianeta, impediscono la convivenza pacifica, mentre ogni giorno crescono dentro di noi l’incertezza e la paura del futuro.

Non ci rassegniamo davanti alla realtà malata della società, come se non si avesse niente da dire o da dare”, ha affermato Zuppi. “ Dalla fraternità dei pochi alla fraternità senza confini. Questo è il mio augurio: che alla fine di questa Seconda Assemblea sinodale delle Chiese che sono in Italia tutti insieme si possa dire che costruiamo comunità aperte, piene di Dio e di umanità”.