La perturbazione che da giorni insiste sul nostro Paese si sta ormai allontanando, ma eccone già pronta un’altra che tra mercoledì 22 e giovedì 23 darà il via ad una fase di maltempo, comunque non intensa, al Centro-Nord. Si tratterà di un susseguirsi di modesti sistemi nuvolosi che ci accompagneranno anche oltre fine mese, alternati però da brevi pause asciutte: la prima delle quali è prevista tra venerdì 24 e sabato 25. Tregue che, come avremo modo di vedere, non dureranno molto, poiché da domenica 26 si affaccerà un nuovo peggioramento. In tutto ciò il freddo non si farà sentire, anzi, a parte una lieve diminuzione delle temperature nella giornata di mercoledì, è atteso un progressivo rialzo termico con i valori che si porteranno diffusamente al di sopra della norma nella seconda parte della settimana.
In definitiva in Emilia-Romagna ci attendono delle giornate molto nuvolose con visibilità ridotta per nubi basse in montagna e foschie dense in pianura associate a deboli piogge irregolari. Queste ultime saranno perlopiù concentrate sui settori centro-occidentali della regione dove, lungo i rispettivi tratti appenninici, potranno occasionalmente presentarsi sotto forma di rovesci sparsi. Quota neve superiore a 1500 metri. Nelle fasi in cui vengono previste delle schiarite (venerdì e sabato), vi è la maggior probabilità che si formino dei banchi di nebbia sopratutto in pianura. Le temperature sono attese in aumento da giovedì, specie nei valori massimi, con la possibilità che si avvertano maggiormente in Appennino, dove non sono esclusi periodi più soleggiati. Minime tra i 5 gradi della pianura occidentale e gli 8 gradi della costa romagnola, massime inizialmente comprese tra i 6 gradi della pianura e i 12 gradi in Romagna.
Questo tipo di configurazione con effetti potenzialmente instabili per le regioni nord-occidentali potrebbe lasciare più all’asciutto il versante Adriatico. La nostra regione sarà quindi interessata da una serie di veloci fronti atlantici che apporteranno prevalenti condizioni di variabilità fino a fine mese. Insomma, come ribadiamo spesso, sebbene l’incertezza resti sovrana con il passare del tempo, non si intravedono cambiamenti sostanziali fino ai fatidici Giorni della Merla (29, 30 e 31 gennaio). Oltremodo, queste masse d’aria umide e temperate, trasportate dalla circolazione atmosferica sul nostro Paese, potrebbero perdurare anche nella prima settimana di febbraio, mantenendo l’inverno così nei box per diversi giorni.
Roberto Nanni