Domenica 1 dicembre, prima domenica di Avvento, inizia un nuovo anno liturgico.
Sarà un anno molto particolare per tutta la Chiesa universale e dunque anche per la Chiesa di Rimini, un tempo liturgico “forte” che ci prepara per l’anno giubilare che prenderà il via alla mezzanotte della vigilia di Natale. Durante questo periodo, intorno al mese di giugno e dopo l’assemblea dei vescovi della CEI, sono previste le conclusioni del Sinodo della Chiesa italiana: i vescovi proporranno a tutte le Diocesi un cammino nuovo e interessante.
Abbiamo già aperto l’anno pastorale icon le prime iniziative del centenario della nascita di don Oreste (e l’8 dicembre prossimo con il centenario della fondazione della Congregazione delle Sorelle dell’Immacolata): c’è un’aria molto frizzante e vivace che sta animando l’intera Diocesi di Rimini.
Lo Spirito Santo guiderà questo nuovo anno liturgico giubilare e sinodale legato anche alla figura di don Oreste (e caratterizzato da tanti altri anniversari). Credo che un grande desiderio dello Spirito Santo sia anzitutto la pace. Per questo all’inizio di questo nuovo Avvento, chiederei a tutte le comunità cristiane – in particolare durante le celebrazioni del sabato e della domenica – di invocare il dono della pace con forte intensità, di pregare non soltanto in Chiesa ma anche nelle nostre case e nei nostri cuori. Si potrebbe anche iniziare l’anno liturgico con una celebrazione dei Vespri o un’adorazione eucaristica per chiedere a Dio di indirizzare il cuore dei potenti affinché regni la pace.
Avvento è anche un periodo importante in preparazione al Natale. Un bel regalo di Natale che possiamo farci è avere – a livello personale ma anche di parrocchia, comunità, associazione, movimento – un tempo di ritiro in cui prepararci e godere della celebrazione di questo evento così straordinario che è l’incarnazione del Figlio di Dio: Dio che diventa uno di noi, che si unisce a noi, che vive a fianco a noi. Che continua a vivere accanto a noi perché Lui è risorto, è il figlio del Dio vivo!
Nei prossimi anni vogliamo provare a vivere le tante sottolineature presenti nella Lettera Pastorale: la famiglia, la Parola di Dio, la liturgia e la vita, la formazione, la missione intesa come vicinanza e prossimità, i giovani. Auguro a me stesso e a tutti voi di poter sperimentare la gioia e il desiderio forte di essere dei collaboratori dello Spirito per il bene di tutti perché il grande desiderio di Dio è quello della felicità di ogni persona, oggi e in eterno. Amore e perdono – non dimentichiamocelo – sono la strada maestra che ci conduce alla felicità. Un Giubileo dunque fatto di amore, di riconciliazione, di perdono, di pace: è questo il grande augurio che faccio a tutti alle soglie di questo anno Liturgico che è alle porte.
Nicolò Anselmi, vescovo di Rimini