“ Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita”. Questa celebre frase di Confucio sembra essere il mantra nascosto dietro le scelte universitarie delle nuove generazioni.
Decidere di frequentare un indirizzo universitario piuttosto che un altro significa per molti giovani andare a scrivere i primi passi di un nuovo futuro. Il momento della scelta della facoltà universitaria, infatti, segna un punto di svolta nella vita di tanti adolescenti, un passaggio cruciale che può plasmare il futuro personale e professionale. Questa decisione, tuttavia, è spesso accompagnata da un turbine di dubbi e incertezze; la domanda centrale che molti si pongono è: “ Devo seguire la mia passione o puntare su un percorso che offra maggiori garanzie occupazionali?”.
Secondo un recente rapporto di Almalaurea le scelte dei giovani riflettono sempre di più le aspirazioni di una generazione alla ricerca di stabilità ma anche innovazione: le facoltà più popolari tra la generazione Z sono quelle che promettono non solo opportunità di carriera, ma anche la possibilità di avere un impatto significativo sul mondo.
Analizzando, inoltre, l’ultima statistica dell’Anagrafe Nazionale Studenti, il panorama universitario italiano sta vivendo un periodo di trasformazione.
Quindi quali sono queste nuove stelle dell’universo accademico?
Negli ultimi cinque anni, facoltà come Ingegneria ambientale, Data science e Psicologia clinica hanno visto un incremento delle iscrizioni superiore al 30%. Dai dati principali si evince che: Ingegneria vola sul gradino più alto del podio rappresentando il 23,4% delle immatricolazioni totali e strappando lo scettro alla facoltà di Giurisprudenza. La facoltà di Economia invece, mantiene una solida seconda posizione con il 15,7% delle preferenze, e si osserva un aumento di interesse per Economia digitale (+18%). Chiude il podio Medicina e Chirurgia: stabile al 12,3%, ma con un notevole incremento in Neuroscienze (+15%).
Le testimonianze a Rimini
Per capire meglio quali siano le attuali esigenze dei giovani che scelgono di intraprendere un determinato percorso di studio, ho deciso di intervistare due “voci riminesi”: Beatrice e Lucia, entrambe riminesi ed entrambe 25enni, studentesse universitarie.
Cos’hai scelto di studiare dopo le scuole superiori? E perché?
B: “Dopo Ragioneria ho optato per Scienze politiche e sociali a Bologna. All’ultimo anno di superiori ho svolto un programma di alternanza scuolalavoro che mi ha permesso di svolgere le ore in uno studio di commercialisti e ho capito che quel settore non faceva per me, una realtà troppo piccola a conduzione famigliare che mi stava un po’ stretta. Inoltre si trattava di un lavoro che consideravo troppo freddo e rigido”.
L: “Economia del turismo a Rimini. Ho frequentato anch’io Ragioneria e dopo gli studi non me la sentivo di lasciare casa, dal mio punto di vista vivo nella città più bella d’Italia, meglio ancora se ha una sede universitaria che rispecchia quello che vorrei fare da adulta”.
Pensate di aver fatto una scelta funzionale rispetto a quello che il mercato del lavoro richiede o avete dato precedenza ad altri aspetti?
B: “Personalmente ho seguito il mio istinto, non mi sono soffermata troppo a pensare se una volta laureata troverò facilmente lavoro o meno. Dopo lo stage, nella mia testa era chiaro che volevo trovare un ambiente di lavoro confortevole. Ad oggi la mia prima convinzione è d che non andrò mai a lavorare in un contesto troppo piccolo, inoltre vivere in una città più grande rispetto a quella dove sono nata e cresciuta lo trovo parecchio stimolante, ogni giorno ho la possibilità di conoscere coetanei provenienti da tutta Italia, una bella occasione per fare nuove conoscenze e arricchirsi anche umanamente”.
L: “Ho scelto Economia del turismo perché si presentava l’occasione di svolgere le lezioni interamente in lingua inglese e penso che oggi giorno saper esprimersi in un’altra lingua, oltre che in quella madre, sia un notevole vantaggio e un ottimo biglietto da visita da mostrare ai futuri datori di lavoro. E sì, penso di aver scelto una facoltà universitaria moderna e utile rispetto alle richieste del mondo del lavoro”.
Quanto è importante trovare un lavoro che rifletta la vostra etica professionale, oltre che umana?
B: “Trovare un impiego dove possa esprimere me stessa sta alla base di ogni mia scelta. Ritengo che la mia generazione sia più sensibile rispetto a quella precedente, temi come la tutela dell’ambiente o la salute mentale sul posto di lavoro stanno diventando princìpi sempre più centrali, che ispirano le scelte dei giovani lavoratori”.
L: “Sinceramente ho preferito optare per un percorso accademico con una buona reputazione e con un buon tasso di occupazione post laurea. Ovviamente trovare un lavoro gratificante è importante, però sono una che guarda sempre i numeri e per me la stabilità economica viene (quasi) prima di tutto”.
Federica Tonini