Come ci stimola e cosa ci chiede oggi la vicenda di S. Antonio a Rimini?
A conclusione delle celebrazioni dell’ottocentenario di S. Antonio a Rimini, si è aggiunto il restauro – da tempo auspicato – del Tempietto a lui dedicato in piazza Tre Martiri. A breve è prevista l’apertura consegnando così alla città un simbolo molto importante della sua storia. Ma basta la memoria? O c’è una maniera efficace di fare memoria?
Un importante momento di incontro e di riflessione sul tema è in programma il 5 novembre alle ore 21 nella Chiesa dei Paolotti (piazza Tre Martiri, a Rimini) dal tema “La sfida di Sant’Antonio oggi” con la presenza del poeta Davide Rondoni Presidente del Comitato Nazionale per l’ottavo centenario della morte di San Francesco.
L’incontro è promosso dal Comitato Ottocentenario di Sant’Antonio a Rimini e dalla Diocesi di Rimini presente con l’Istituto di Scienze Religiose “A. Marvelli” e con il patrocinio del , della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova Frati Minori Conventuali.
L’esperienza del fare memoria acquista senso nella misura in cui rilancia un compito per il presente e per il futuro. Allora se S. Antonio è stato un uomo che per la fedeltà alla verità da lui sperimentata ha saputo incontrare tutti, favorendo la conversione di tanti alla giustizia e alla pace, in un tempo segnato da eresie, disordini e conflitti, come possiamo condividere una missione simile alla sua? Come la comunità cristiana, dentro le contraddizioni e le nuove eresie della società odierna, può farsi portatrice di una proposta di vita autenticamente umana che, aprendosi al contributo di ogni persona di buona volontà, sappia indicare una possibilità di cambiamento che soddisfi pienamente il desiderio di bellezza e felicità da cui tutti siamo animati? I segni che la storia di S. Antonio ci ha lasciato tanto più sono preziosi quanto più ci provocano a riflettere sulla missione che ci è richiesta oggi per umanizzare il mondo.