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UTOPIA E SPERANZA Come vincere la guerra

Ad un anno dalla strage del 7 ottobre ad opera di Hamas con la risposta violentissima di Israele, le speranze di pace sono sepolte sotto terra e le armi fanno la voce grossa di fronte ad ogni accenno di diplomazia. Ma non è solo questione di guerre fra i popoli, ma anche di vita nostra.

Da sempre, inascoltato, il Papa esprime disappunto sulla soluzione dei conflitti attraverso la forza e la violenza. Lo fa in ogni occasione, anche semplicemente parlando di comunicazione.

La comunicazione infatti deve aiutare l’incontro fra le persone e i popoli.

Invece, ogni giorno, assistiamo a una comunicazione aggressiva e violenta, i social, ma non solo essi, ne sono l’esempio più eclatante. Perdendo la capacità di dialogo stiamo mettendo a rischio la democrazia.

Anche per questo Papa Francesco ha proposto come tema della 59ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali “ Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori (cf. 1Pt 3,15-16)”.

Già, ma c’è oggi speranza?

E a proposito di speranza al punto 55 della Fratelli Tutti, il Papa parla di una realtà che è radicata nel profondo dell’essere umano: una sete, un’aspirazione, un anelito di pienezza e di vita realizzata. Dietro c’è una visione che deve portare alla verità, alla bontà, alla bellezza, alla giustizia. E invece viviamo in una cultura della morte.

Quando c’è qualcuno che ci ostacola, anziché cercare di capire vogliamo soltanto eliminarlo. Ma questo non è il cammino che il Papa propone ai cristiani e a tutti gli uomini.

Infatti, non puoi stabilire un rapporto di dialogo e di comunione con l’altro se non lo ascolti. Oggi siamo abituati ad imporre la nostra posizione e i social favoriscono questo approccio, perché sono strumenti di autoaffermazione. Ma purtroppo è l’intero

apparato politico ed economico che procede, lo vediamo ogni giorno, a forza di affermazioni, senza mai ascoltare la controparte.

Negli anni Novanta il cardinal Bergoglio si rivolgeva alle comunità educative in un periodo di profonda crisi sociale: “ L’utopia trae la sua forza da due elementi: da una parte il disaccordo, l’insoddisfazione o il malessere causato dalla società attuale; dall’altra l’irremovibile convinzione che un altro mondo sia possibile”. È decisivo recuperare questo approccio perché abbiamo perso la speranza che un altro mondo sia possibile. L’utopia è la forma che prende la speranza in una concreta e determinata situazione storica. Parlare di speranza oggi non è banale. Tutt’altro.

di Giovanni Tonelli e Fabio Pasqualetti