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Comunità energetica, Rimini si r innova

La novità. La Diocesi di Rimini capofila di altre nove realtà che si sono costituite

Sette parrocchie, la Fondazione Enaip, il Seminario di Rimini e l’associazione Madonna della Carità.

Con questa squadra di dieci “giocatori”, la Diocesi di Rimini è entrata in campo pochi giorni fa costituendo una cooperativa che è una Comunità Energetica.

“Siamo la seconda diocesi in Emilia Romagna, dopo Faenza che ci ha preceduto di appena quindici giorni” fa notare soddisfatto l’Economo diocesano don Danilo Manduchi. Lo stesso don Danilo è stato nominato presidente della neo società, mentre il ruolo di vicepresidente è stato affidato a Pietro Borghini dell’associazione Madonna della Carità. Le parrocchie coinvolte vanno dal centro storico di Rimini a Rivazzurra e Miramare.

Si tratta di un risultato importante che apre la strada ad una nuova maniera di affrontare la questione dell’energia, la sua produzione e le fonti rinnovabili.

E porta almeno tre benefici: dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Ne parliamo con l’architetto Marco Panzetta, il tecnico della Diocesi di Rimini che ha seguito l’intera operazione.

Perché sette parrocchie, Seminario, Madonna della Carità ed Enaip si sono associate in una Comunità Energetica?

Qual è l’obiettivo?

“Di fronte all’emergenza climatica ed energetica, la Diocesi di Rimini ha accolto da subito la sfida delle Comunità Energetiche Rinnovabili attivandosi tra le prime realtà per un percorso di partecipazione e di cittadinanza attiva. La CER (che già abbiamo costituito con atto notarile registrato e che già è operativa) svolge un duplice servizio alle parrocchie e ai soggetti partecipanti: far fronte ai notevoli incrementi delle tariffe energetiche e condividere situazioni di disagio sociale. E soprattutto – ultimo ma non ultimo – a contribuire alla riduzione dell’inquinamento del globo, del quale ogni uomo di buona volontà deve farsi carico (vedi Laudato Sì di Papa Francesco)”.

Altre parrocchie eventualmente possono aggiungersi nella cooperativa?

“Nella Cooperativa costituitasi possono partecipare altri soggetti: parrocchie, istituzioni scolastiche, famiglie, anche privati, ecc. Abbiamo già in lista altre 40 parrocchie circa che a breve si aggregheranno”.

La Diocesi di Faenza vi ha preceduto per una dozzina di giorni, avete avuto contatti con loro?

“Sì, principalmente per l’aspetto relativo alle procedure e per la stesura dello Statuto costitutivo.

Faenza, Rimini e Bologna – che presto andrà a costituirla – sono le prime tre diocesi dell’Emilia Romagna a dare concretezza al discorso”.

Dal momento che, per legge, lo scopo di una comunità energetica non può essere il profitto, il passo successivo all’associazione consiste nell’individuare l’area dove installare l’impianto (o gli impianti) di produzione, in prossimità dei consumatori. Sono già state decise le aree e gli impianti?

“È stato già predisposto uno Studio di Fattibilità tecnico-economica che in base alle cabine primarie di energia elettrica dislocate sul territorio provinciale hanno reso possibile l’individuazione di alcuni immobili sui quali è possibile installare impianti fotovoltaici”.

Come verranno ripartiti fra i membri i ricavi derivanti dall’energia prodotta attiene alle regole di funzionamento della comunità energetica?

“La vendita dell’energia prodotta andrà ad ammortizzare l’investimento degli impianti fotovoltaici e la loro

manutenzione; i contributi sull’energia condivisa verranno ripartiti tra i soci e anche per sostenere le povertà energetiche e le fasce sociali più disagiate”.

Quali vantaggi porta aderire ad una CER?

“Per chi è produttore e consumatore i vantaggi sono: consumare l’energia che il soggetto produce ad un prezzo più vantaggioso rispetto a quello di mercato. L’eventuale surplus di produzione sarà venduta al gestore; la vendita dell’energia prodotta andrà ad ammortizzare l’investimento degli impianti fotovoltaici e la loro manutenzione; i contributi sull’energia condivisa verranno ripartiti tra i soci e anche per sostenere le povertà energetiche e le fasce sociali più disagiate”.

Esistono benefici per chi è solo consumatore?

“Pagare a un minor prezzo la energia, inquinare di meno il mondo”.

Adesso cosa vi aspetta?

“A breve inizierà la fase 2, più operativa, relativa all’installazione degli impianti fotovoltaici”.