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Cultura della Sicurezza, l’impegno italiano e le nuove sfide

Cultura della Sicurezza, l’impegno italiano e le nuove sfide
Cultura della Sicurezza, l’impegno italiano e le nuove sfide

ROMA (ITALPRESS) – Si è tenuto oggi, presso la Sala Angiolillo di Palazzo Wedekind, a Roma, il convegno “Cultura della Sicurezza: l’impegno italiano”. Moderato da Emanuele Rossi di Formiche, ha riunito rappresentanti di spicco delle Istituzioni, delle Forze Armate e del settore industriale per discutere le nuove sfide ed opportunità nel campo della Sicurezza. Questa iniziativa è nata dall’esigenza di avviare un dialogo strutturato e arricchente tra il mondo istituzionale, militare, accademico, dell’informazione e dell’industria, per anticipare e rispondere efficacemente ai rapidi cambiamenti in corso.
Tra le Istituzioni presenti ad aprire la giornata, significativa la partecipazione di Olena Kondratiuk, Vicepresidente della Verkhovna Rada dell’Ucraina. “A Washington – dice Kondratiuk – si è appena concluso il vertice NATO, che ha confermato l’irreversibilità del nostro percorso verso l’adesione. Siamo grati ai partner per i pacchetti di aiuti forniti, ma abbiamo bisogno di un’onesta conversazione con i paesi membri dell’Alleanza e garanti della pace in Europa. La Russia rimarrà la più grande minaccia per la sicurezza del continente nel prossimo futuro”.
Tra gli interventi, spiccano quelli del Generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, e del Generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Essi hanno fornito una visione completa delle attuali strategie messe in campo per favorire la nascita di una consapevolezza profonda e vibrante in materia di sicurezza, non limitandosi alla dimensione militare, ma che si estende ad una visione più ampia e integrata, toccando la società civile.
Significativo è stato anche il contributo del settore industriale. Alessandro Ercolani, Amministratore Delegato di Rheinmetall Italia, dice “Il ponte tra la curiosità e la consapevolezza è la cultura. Non ci può essere una cultura della Sicurezza italiana, senza una cultura della Sicurezza europea. Bisogna costruire le basi di una nuova architettura per il Continente, che metta insieme tecnologie ed esperienze. Le minacce, anche tecnologiche, richiedono dal punto di vista industriale degli investimenti a cui nessuno potrebbe rispondere, se non unendo le risorse. Le industrie fino a poco tempo fa proteggevano le persone dal basso, ora la richiesta di protezione arriva dall’alto, ed in tutto questo, la cultura della Sicurezza è vitale”.
Come anche sottolineato durante la discussione da Filippo Maria Grasso, Direttore Relazioni Istituzionali di Leonardo, servono strategie per alimentare e migliorare il sistema di sicurezza nazionale, trasmettendo e potenziando il contributo del settore industriale alla cultura della sicurezza. Ha poi partecipato ai lavori della mattinata anche una delegazione di Telsy, in rappresentanza dell’Amministratore Delegato. Infine, la discussione ha visto la partecipazione dell’Ambasciatore Francesco Maria Talò, già Rappresentante Permanente alla NATO e Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio, e di Vittorio E. Parsi, Professore ordinario all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che hanno contribuito al dibattito con un’analisi del complesso scenario geostrategico attuale.
-foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).