Home Editoriale POLITICA, COSA CONTI? A Bruxelles non si parlerà romagnolo

POLITICA, COSA CONTI? A Bruxelles non si parlerà romagnolo

elezioni europee

Ma quanto conterà la Romagna in Europa ? Poco, se si guarda agli eletti. Dei 76 seggi italiani del nuovo europarlamento, l’unico romagnolo che se l’è giocata fino in fondo, risultando primo dei non eletti, è Piergiacomo Sibiano, che ha ottenuto quasi 20mila preferenze con Fratelli d’Italia. Sibiano, 42 è anni, nato a Rimini, ha studiato al Valturio e poi Economia all’università di Bologna. È dirigente in un’azienda bolognese che opera in ambito energetico.

Dalla Circoscrizione Nord Est, Fratelli d’Italia porterà a Bruxelles oltre al bolognese Stefano Cavedagna anche Elena Donazzan (Bassano del Grappa), Sergio Berlato (Marano Vicentino), Alessandro Ciriani (Pordenone), Daniele Polato (Verona).

Non va molto meglio per il Partito Democratico che, forte del 36,11% dei voti (contro il 28,02% di Fratelli d’Italia in Emilia Romagna), fa volare per Bruxelles solo due modenesi: il plurivotato Stefano Bonaccini (390mila preferenze) ed Elisabetta Gualmini. Gli altri eletti sono Alessandro Zan (Padova), Alessandra Moretti (Vicenza), Annalisa Corrado (Roma). Non molto diversa la situazione degli altri gruppi. Forza Italia strappa due biglietti per Bruxelles per Herbert Dorfmann (Pordenone) e Flavio Tosi (Verona), la Lega per Roberto Vannacci (La Spezia) e Anna Maria Cisini (Monfalcone). Alleanza Verdi e Sinistra offre i propri voti emiliano-romagnoli al sindaco di Riace Mimmo Lucano (Melito di porto Salvo).

Chi tutelerà la Romagna ?

Peccato! Perché la Romagna nei prossimi anni avrà sempre più bisogno dell’Europa per difendere i propri prodotti manifatturieri, le proprie produzioni agricole, le varie produzioni di carni, la pesca e soprattutto il turismo. La classe politica romagnola intera si interroghi sulla propria scarsa capacità di attrazione, mentre già si apre il confronto sul prossimo appuntamento elettorale in Regione fra fine ottobre e i primi di novembre. Allo start di partenza per la poltrona di presidente dell’Emilia Romagna: il piacentino Vincenzo Colla, attuale assessore regionale allo sviluppo economico e il sindaco di Ravenna Michele De Pascale. Varrebbe la regola dell’alternanza, dopo un emiliano un romagnolo.

Ma già dalle Due Torri Matteo Lepore rilancia: meglio un bolognese. Insomma si è già aperta la corsa per la poltrona più importante dell’Emilia Romagna, mentre il centrodestra assaggia l’effetto che fanno i nomi di alcune candidature civiche, fra le quali quella della riminese Elena Ugolini, preside del liceo Malpighi a Bologna, già sottosegretaria all’ Istruzione e Ricerca nel governo Monti. Anche se non è esclusa una candidatura tutta politica. Insomma, dichiarazioni entusiastiche a parte, la partita europea non ha portato granché alla Romagna. E per le regionali i politici si stanno attrezzando. E se son rose ….