ELEZIONI EUROPEE. Sabato 8 e domenica 9 giugno si vota anche per eleggere il Parlamento
Dal 6 al 9 giugno, circa 400 milioni di elettori di 27 Paesi diversi, potranno recarsi alle urne per eleggere il nuovo Parlamento Europeo. I cittadini dovranno scegliere i 720 deputati che per i prossimi 5 anni siederanno a Bruxelles. All’Italia spettano 76 seggi. Il Parlamento che uscirà dalle elezioni europee, quello della decima legislatura (2024-2029), avrà 15 eurodeputati in più rispetto allo scorso mandato. Come regola generale, il numero degli eurodeputati viene deciso prima di ogni elezione sulla base dei dati demografici più recenti: non meno di 6 e non più di 96 seggi per ogni Paese dell’Unione, con un totale che non può eccedere i 750 deputati oltre al Presidente (che tra l’altro coincide con la composizione del Parlamento Europeo prima della Brexit). Tutto quello che c’è da sapere e perché è importante votare.
Quando si vota
Le elezioni europee in Italia si svolgeranno sabato 8 giugno, dalle 15 alle 23, e domenica 9 giugno, dalle 7 alle 23.
Chi può votare e dove
Per votare è necessario aver compiuto 18 anni. I cittadini italiani residenti in un altro Stato membro dell’Unione Europea possono scegliere di votare nel Paese di residenza, a patto che siano rispettate determinate condizioni. Gli elettori devono votare presso il seggio elettorale indicato sulla loro tessera elettorale. Se non si è ancora in possesso della tessera, è necessario richiederla al proprio Comune di residenza. Sono previste condizioni particolari di voto per degenti in ospedale, elettori con gravi infermità, detenuti e elettori non deambulanti. Per candidarsi, invece, è necessario aver compiuto 25 anni (su questo siamo il Paese con il limite più alto rispetto alle altre nazioni).
È possibile votare e candidarsi anche se residenti in un diverso Paese dell’Unione Europea.
Cos’è il Parlamento Europeo
Le elezioni, come detto, sono cruciali per il rinnovo del Parlamento Europeo. Questa è una delle quattro istituzioni principali che dirigono l’Amministrazione dell’Unione e ne definiscono gli orientamenti politici, ma ha una particolarità: è l’unica eletta direttamente dai cittadini. Insieme al Consiglio dell’Unione Europea, esercita la funzione legislativa: può approvare, respingere o modificare le proposte della Commissione Europea.
Alcune delle principali funzioni sono l’approvazione di nuovi stati membri; stringere accordi commerciali internazionali e partecipa alla definizione e approva annualmente il bilancio dell’Unione Europea.
Uno dei primi compiti degli europarlamentari, appena insediatisi, sarà eleggere a maggioranza assoluta il nuovo Presidente della Commissione Europea: è per questo che dall’esito delle elezioni dipenderà anche l’orientamento della prossima Commissione. Per rendere più trasparente il processo di selezione, a partire dal 2014, ogni gruppo politico annuncia in anticipo il proprio candidato capolista.
Come si vota
Secondo la legge elettorale europea, tutti i Paesi membri devono adottare un sistema elettorale proporzionale. Questo significa che i seggi sono assegnati in modo proporzionale ai voti ricevuti dalle varie liste. In Italia si utilizza il voto di preferenza, permettendo agli elettori di indicare da una a tre preferenze all’interno della stessa lista, con l’obbligo, però, di votare candidati di sesso diverso se si esprimono due o tre preferenze. I candidati con il maggior numero di voti di preferenza sono eletti in base al numero di seggi ottenuti dalla lista in ciascuna circoscrizione.
La scheda
All’elettore viene consegnata una sola scheda elettorale contenente i vari simboli dei partiti.
Oltre a segnare una croce sul simbolo del partito prescelto, c’è la possibilità di indicare fino a tre preferenze. Nel caso esprima più di una preferenza, è necessario assicurarsi che entrambi i generi siano rappresentati, ad esempio, un uomo e una donna, due donne e un uomo, o due uomini e una donna. Se questa condizione non è soddisfatta, verrà considerata valida soltanto la prima preferenza indicata. Non è consentito il voto disgiunto (votare per un partito e indicare preferenze per i candidati di un altro partito).
La soglia di sbarramento
Il nostro Paese è uno dei 14 membri dell’Unione Europea su 27 ad aver introdotto una soglia di sbarramento. Questo implica che i partiti che non ottengono una percentuale minima di voti non partecipano alla distribuzione dei seggi. In Italia, questa soglia è stabilita al 4%. Tuttavia, in Europa, le soglie variano, partendo da un minimo dell’1,8% a Cipro fino a un massimo del 5% in Francia.
Seggi e circoscrizioni
Per le prossime elezioni, il Parlamento Europeo mette in palio, come detto, 720 seggi (15 in più rispetto alla composizione attuale). La distribuzione dei seggi tiene conto delle dimensioni della popolazione di ciascun Paese, ma applica anche un principio di proporzionalità che garantisce un peso adeguato anche agli stati più piccoli. Questo sistema varia dai sei eurodeputati per Cipro, Estonia, Lussemburgo e Malta, fino ai 96 per la Germania, mentre all’Italia spettano 76 seggi, collocandola come la terza nazione più rappresentata, dopo Germania e Francia. Per quanto riguarda l’Italia, così come Belgio, Irlanda e Polonia, è suddivisa in diverse circoscrizioni: Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia e Piemonte) con 20 seggi; Nord-Est (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto), con 15 seggi; Centro (Lazio, Marche, Toscana e Umbria) con 15 seggi; Sud (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise e Puglia) con 18 seggi e Isole (Sicilia e Sardegna) con 8 seggi.
Scrutinio dei voti
Lo scrutinio dei voti inizierà alle 23 del 9 giugno, in contemporanea con tutti i Paesi membri dell’UE. Tutti gli eurodeputati eleggeranno poi la Presidente o il Presidente del Parlamento e della Commissione Europea (a cura di Francesco Barone)