Un’azienda partita da Viserbella di Rimini che da mezzo secolo – e grazie a tre generazioni – porta la qualità dal campo alla tavola. Per festeggiare il suo primo mezzo secolo di vita, Sipo, l’azienda oggi con sede a Bellaria, ha organizzato una grande festa proprio a Bellaria con centinaia di invitati, tra clienti, buyer e giornalisti, e tanti ospiti: da Emanuela Tittocchia a Samantha Biale, da Massimiliano Giansanti al giornalista del Tg5 Gioacchino Bonsignore al sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti.
Questa azienda agricola con il cuore in Romagna e una storia tutta rivolta al futuro ha voluto festeggiare i 50 anni anche nel segno della solidarietà insieme alla Fondazione Maratona Alzheimer, Charity partner dell’evento.
All’inizio, negli anni ’50 del secolo scorso, Sipo (Società ingrossa prodotti ortofrutticoli) è l’azienda agricola di famiglia dei Ceccarini. Coltivava i prodotti dell’orto nella zona detta proprio “degli orti” di Viserbella e li portava a vendere nei mercati rionali della regione tra cui Forlì, Imola e Bologna. Nel 1974 il primo scatto in avanti: nasce Sipo, costituita da Orazio Ceccarini, da tutti conosciuto come Franco.
“Mio babbo Franco, in collaborazione con il fratello Claudio e il cugino, ha portato avanti l’azienda per oltre 30 anni. – racconta Massimiliano Ceccarini, 52 anni che oggi gestisce l’azienda insieme alla sorella Simona, classe 1970 – Con la sua costituzione, Sipo ha iniziato da subito a lavorare fornendo prodotti ortofrutticoli a ristoranti ed hotel della riviera romagnola e fornire i primi supermercati della Coop nella Regione Emilia Romagna”.
“Stiamo vivendo un momento complesso e particolare in cui le guerre e le difficoltà economiche si fanno sentire anche in Europa. – ha detto durante la serata il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti (nella foto con Bonsignore e Massimiliano Ceccarini) – Giornate come queste danno la dimensione di quello che rappresenta l’impresa agricola italiana, dobbiamo avere il coraggio di dare forza e benzina alle aziende che oggi producono beni. La grande forza di Sipo è evidente: un’azienda che in questi anni, attraverso i processi di produzione e certificazione dei suoi prodotti, ha costituito il modello vincente dell’ortofrutta. L’azienda Sipo è un’eccellenza dell’economia italiana”.
“Questa azienda – ha aggiunto il sindaco di Bellaria Filippo Giorgetti – rappresenta il buono e il bello dell’imprenditoria. La famiglia Ceccarini è una grande realtà anche in termini di occupazione lavorativa”.
Tra il 1984 e 1985, Sipo è tra le prime aziende in Italia a portare le insalate in busta lavate e pronte all’uso sui banchi refrigerati delle principali catene di supermercati Italiane. Ad inizio anni ’90 entra socia nel consorzio Almaverde Bio Italia con l’esclusiva della produzione e commercializzazione dei prodotti a marchio Almaverde BIO e prodotti quarta gamma Almaverde Bio introducendo nel processo di lavorazione la catena del freddo in tutte le sue fasi; nel 2002 e 2004 entra in società con Apofruit e diventa la prima azienda in Italia a portare le macedonie di frutta fresca porzionata e pronta all’uso sui banchi dei supermercati.
Nel 2008 avviene il cambio di generazionale con i fratelli Massimiliano e Simona Ceccarini, figli di Franco. Nei primi successivi anni viene fatta una riorganizzazione in termini di risorse umane e di processi aziendali, suddividendo l’azienda in unità di business con un lavoro di comunicazione sia al trade sia al consumatore finale.
Un percorso approdato a un restyling dei brand e dei marchi aziendali SIPO: Sapori del Mio Orto identifica la continuità annuale; Verdure di Romagna individua i prodotti locali del territorio e la loro stagionalità; SiPomodoro e Pesto Fresco.
E proprio su stagionalità, territorio e il bello e il buono sono intervenuti due speciali ospiti della serata dei 50 anni. Sui benefici di una corretta alimentazione, la nutrizionista Samantha Biale ha presentato il suo sogno: “Mi piacerebbe che nei supermercati ci fossero solo prodotti italiani. Quando un prodotto arriva da lontano, perde parte delle sue caratteristiche nutritive. Un frutto o una verdura raccolti troppo in anticipo, a causa del viaggio che devono affrontare, non hanno raggiunto il reale potenziale nutritivo che la medesima ortofrutta esprime quando raccolta al momento giusto”.
“Un prodotto oltre che buono deve essere anche bello e Sipo è riuscito in questa impresa unendo bontà e bellezza. – ha assicurato l’attrice Emanuela Tittocchia – Già Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana, lo aveva sottolineato nel suo celebre Manuale di cucina, parlando di bello e buono, ancora oggi punto di riferimento nella centralità della nostra gastronomia”.
Sul panorama retailer infine si è invece soffermato un esperto del settore come Giampaolo Ferri: “Ci possiamo fidare della grande distribuzione, perché i supermercati sono tra i luoghi più sicuri dove fare la spesa”.
La speciale ricorrenza di Sipo è arrivata a poche ore dalla chiusura della 41esima edizione di Macfrut, alla quale l’azienda bellariese ha preso parte. “Si è trattata di una partecipazione fieristica molto speciale dove abbiamo incontrato clienti e buyer da diversi parti del mondo. – assicura Massimiliano Ceccarini – Il bilancio della fiera è decisamente positivo per gli incontri di business che abbiamo avuto e la rete di contatti che abbiamo intessuto nei tre giorni”.
(c.z.)