Rimini è arrivata al traguardo ma non a braccia alzate. L’Aquila taglia per prima lo striscione dell’arrivo: sarà il capoluogo dell’Abruzzo a fregiarsi del prestigioso titolo di Capitale italiana della cultura 2026.
La cerimonia di proclamazione si è tenuta pochi minuti fa al ministero della Cultura, a Roma, dove il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha annunciato la città vincitrice L’Aquila.
La decisione della giuria è arrivata dopo la presentazione della candidatura, un lungo percorso e le audizioni della settimana scorsa a Roma, a cui Rimini ha preso insieme ad alcuni sindaci della Romagna. Dopo l’alluvione del maggio 2023, la candidatura riminese era stata estesa a tutto il territorio colpito dalla calamità naturale. Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, nei giorni scorsi era tornato a sottolineare le sue perplessità sul processo di selezione, rilevando come più esponenti di centrodestra avessero fatto il proprio endorsement per L’Aquila.
“Purtroppo ci deve essere solo una Capitale della Cultura – ha detto il presidente della commissione, Davide Maria Desario – ma le altre nove finaliste devono essere orgogliose dei progetti che hanno presentato”.
Rimini aveva presentato il progetto “Vieni oltre”, dedicato in particolare ai ragazzi e delle ragazze. Il sindaco ha sempre sostenuto che il percorso di Rimini città della cultura non si sarebbe fermato nemmeno dopo la proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 2026.
“Prima di tutto sinceri complimenti a L’Aquila per questo riconoscimento che premia l’impegno, la storia e la voglia di rinascita di un pezzo di Italia bellissimo tragicamente colpito 15 anni fa da un devastante terremoto. – ha commentato il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad al termine della cerimonia di assegnazione del titolo di capitale italiana della cultura 2026 – Da tempo L’Aquila ambiva a questo prestigioso riconoscimento. Complimenti che tengo ad estendere a tutte le città che sono arrivate a questa fase finale di selezione: dieci realtà anch’esse bellissime e differenti, per dimensione, per storia, per vocazioni, che messe a fianco l’una accanto all’altra compongono la fotografia di un’Italia che crede nella forza e nel valore del suo patrimonio culturale e di tradizioni e che vede in questo ‘capitale’ una delle leve per uscire dalle incertezze del presente e guardare al futuro”.
L’Aquila raccoglierà il testimone da Agrigento, capitale 2025. Rimini era presente insieme ai primi cittadini e agli amministratori delle altre città candidate: oltre a L’Aquila, erano in ‘gara’ Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).
“Il primo risultato più importante l’abbiamo già ottenuto: quello di risvegliare l’orgoglio di una città e di una comunità, che in maniera compatta ha lavorato per condividere un progetto che va oltre alla candidatura e che riguarda l’idea che abbiamo della Rimini di domani. Il mio primo grazie quindi va alla città, che ha creduto e condiviso la sfida, così come lo hanno fatto gli amministratori di Ravenna, Cesena, Forlì, Faenza e Lugo che hanno dato conferma di come la Romagna sappia ritrovarsi e fare fronte comune sulle partite decisive. Grazie … a Giorgio Tonelli che ha ‘acceso’ la scintilla, alle donne e agli uomini del settore cultura del Comune di Rimini che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, a tutti coloro – e sono stati tantissimi- che hanno aderito e partecipato al progetto negli ultimi due anni”.
Il progetto ‘Vieni Oltre’ andrà comunque Avanti e Oltre, assicura il primo cittadino, nel senso che “quello che, come Rimini, abbiamo fatto a suon di investimenti per affermare che siamo ‘qualcosa di più di una sola spiaggia e ombrellone’, prosegue secondo un percorso già tracciato. Nessuno ci può togliere quello che abbiamo fatto e nello stesso tempo nessuno ci può impedire di concretizzare quello che abbiamo già pianificato per il prossimo futuro. Nel dossier di candidatura è programmata la realizzazione del Piano Strategico della Cultura che sarà il prossimo compito che ci attende di qui alla fine di questo mandato amministrativo: anche questo seguirà dinamiche di partecipazione assoluta perché dovrà alimentarsi di quell’entusiasmo diffuso che in questi mesi abbiamo toccato con mano in tutta Rimini. Nel frattempo chiudiamo questa bellissima e coinvolgente prima parte dell’avventura, così come avevamo cominciato lo scorso settembre: con una festa. Il 13 aprile aprirà ufficialmente il nuovo percorso museale del Trecento Riminese, straordinaria opera di valorizzazione del nostro patrimonio artistico, e quella sarà l’occasione per una intera giornata dedicata ai nostri musei, alle nostre bellezze, interamente a disposizione di tutta la nostra comunità. A questa seguirà poi di pochi giorni la ‘vernice’ della Biennale del Disegno, che torna in città dopo 6 anni e che presenteremo sabato pomeriggio (16 marzo ore 17) alla città al Teatro Galli
”.