“A come Altan, P come Pimpa”, ecco il titolo a pois rossi della mostra, organizzata dal festival Cartoon Club, dedicata all’eccezionale carriera di Francesco Tullio-Altan (noto come Altan) e alla sua cagnolina protagonista di fumetti, giochi, libri illustrati, serie animate e spettacoli teatrali, a partire dalla sua prima apparizione – assieme al suo padrone Armando – avvenuta sul Corriere dei Piccoli il 13 luglio 1975.
Fino al 31 agosto sarà possibile visitarla gratuitamente presso la Sala delle Teche del Museo della Città.
L’esposizione raccoglie una vasta gamma di opere di Altan, dagli schizzi originali alle tavole finalizzate, passando tra storyboard che hanno condotto alla creazione di quattro serie di cartoni. I visitatori potranno così seguire il processo creativo dell’artista e scoprire come egli abbia trasformato un semplice sketch in uno dei personaggi più amati della letteratura per l’infanzia e dell’animazione italiana.
La mostra mette altresì in luce la maestria e la sensibilità di Altan nel toccare i cuori di bambini e adulti, rendendo i suoi personaggi non solo divertenti, ma anche portatori di messaggi profondi.
Difatti Altan, artista riconosciuto a livello internazionale, ha sempre saputo cogliere e raccontare con ironia le contraddizioni della società italiana nel corso degli ultimi cinquanta anni, difendendo, a matita appuntita, la libertà di espressione. Ha ideato un’infinita schiera di personaggi iconici e passando attraverso opere per bambini fino alla satira politica, i suoi lavori si sono sempre rivelati acutamente sagaci, taglienti e divertenti.
Non a caso, lo scorso mese, il 15 luglio, ha ricevuto il “Premio alla Carriera 2023” (prestigioso riconoscimento che dal 2014 viene assegnato ogni anno ai migliori artisti del mondo del fumetto e del cinema d’animazione, ndr) sul palco della Corte degli Agostiniani durante il festival Cartoon Club, consegnatogli dalla direttrice del festival stesso Sabrina Zanetti e il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.
La motivazione? Presto detto: la sua maestria nella creatività, che continua ad ispirare generazioni di lettori e artisti e che ha portato una ventata di cambiamento nell’ambito della satira e dell’animazione italiana, con il suo approccio unico che fonde umorismo, critica sociale e un pizzico di surrealismo.
Immensamente grato di veder il suo lavoro apprezzato e celebrato, l’artista ha anche dedicato al pubblico due momenti, durante il festival Cartoon Club: nel pomeriggio del 15 luglio alla palazzina Roma in piazzale Fellini, è stato ospite di ‘I come Incontro’ raccontando la sua vita e la sua arte nella conversazione con Federico Fiecconi e Luca Raffaelli; nella serata, alle 21 alla Corte degli Agostiniani, si è svolta la già citata premiazione e la proiezione del documentario ‘Mi chiamo Altan e faccio vignette’ di Stefano Consiglio (2020).
“A come Altan, P come Pimpa”
Fino al 31 agosto
Dalle 10.00 alle 18.00
Museo della Città (Via Luigi Tonini, 1)