Il terrazzo, o terrazza, o terrazz* come vorrebbe il nuovo lessico neutro, è senz’altro uno dei luoghi più suggestivi di qualsiasi fabbricato. È il luogo dell’apertura dall’interno all’esterno, spazio da disegnare florealmente per chi ha il pollice verde. “Terrazza dolce vita” ha intitolato Simona Ventura la sua rassegna di incontri al Grand Hotel di Rimini in corso in questi giorni.
Ci sono però terrazzi meno poetici: come quello dell’appartamento sul lungomare riminese che il titolare ha proposto in affitto per l’estate tramite una pagina social.
Niente di strano a mettere foto del terrazzo su un annuncio, il potenziale cliente ha il diritto di vedere tutto. Il fatto era che su quel terrazzo, verandato ma pur sempre terrazzo, faceva bella mostra di sé un letto a castello per due ospiti. Siamo stati la Riviera dei turisti infilati nei sottoscala a ferragosto, è vero, ma quei tempi sono andati. E infatti dopo poco la foto della doppia in terrazzo è sparita a furor di popolo: per gli spernacchiamenti ma anche per le rimostranze di chi, giustamente, non ha piacere che esca l’immagine di una Rimini dove si fanno alloggiare turisti sul balcone.
Se uno poi ha troppo caldo in casa e sul terrazzo ci vuole dormire di sua iniziativa, sono affari suoi. Ma venderlo come posto letto anche no, grazie. Perché poi agli ospiti andrebbe anche fatta pagare la tassa di soggiorno per fare le cose per bene.
E il soggiorno è una cosa, il terrazzo un’altra.