Dopo aver presentato i lavori alla Collegiata di Santarcangelo, dopo aver illustrato i progetti della Caritas diocesana legati al Giro Nonni, all’Emporio Solidale e alla Locanda 3 Angeli, tutti realizzati con il contributo fondamentale dell’8xmille, presentiamo altre tre realtà nate con l’obiettivo di aiutare le persone che si trovano più in difficoltà. Sia per letà, sia per la propria condizione economica e non solo.
Fondo per il Lavoro
Il Fondo per il Lavoro nasce nel mese di ottobre o o. del 2013, quindi questanno compie dieci anni, come iniziativa diocesana, con lo scopo di creare occasioni di occupazione a favore di persone disoccupate o inoccupate, che versano in condizione di grave disagio economico.
A seguito della crisi economica, scoppiata sul territorio Riminese nel 2011, la Diocesi si è interrogata su come rispondere all’emergenza di tante persone rimaste disoccupate e ha così deciso di istituire un fondo, finalizzato a pagare parte dei contributi ai futuri lavoratori, segnalati da una lista di candidati in situazione di difficoltà occupazionali. Il progetto si avvale della collaborazione di numerosi soggetti tra cui: Diocesi, Caritas diocesana, Caritas parrocchiali, Acli, Camera di Commercio, Centro per l’Impiego, Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere, associazioni di categoria, imprese, sindacati e istituti di credito. Dalla sua nascita, al Fondo per il Lavoro, sono pervenute 937 domande di iscrizione, ovvero persone volenterose di trovare un impiego o una formazione volta all’inserimento lavorativo. Il Fondo ha raccolto oltre 780.000 euro, principalmente da donazioni di privati e di imprese, oltre che in parte da fondi pubblici e da Caritas Italiana, tra cui, appunto, l’8xmille. Le risorse sono state destinate all’inserimento lavorativo di 221 persone, tagliando il costo del lavoro del 15% all’impresa, per i primi 12 mesi di contratto. La politica del Fondo per il Lavoro ha visto i propri sforzi riconosciuti anche a livello nazionale: nel 2016, infatti, è stato insignito del premio ‘Marco Biagi’, premio patrocinato anche dal Presidente della Repubblica. Quotidianamente Roberto, ex direttore di banca in pensione, porta avanti un minuzioso lavoro di rapporto con le aziende del territorio, che ad oggi ammontano a 141, alle quali propone, sulla base delle skills degli iscritti, nuovi possibili inserimenti.
Area Carcere, sbagliare ma non rimanere ‘sbagliati’
con de La Caritas diocesana è da anni impegnata all’interno della Casa Circondariale di Rimini con numerosi interventi educativi, di mediazione e di consulenza a supporto dei detenuti e delle loro famiglie. Attraverso il progetto
‘Area Carcere’, approvato nell’ambito del Piano di Zona per la Salute e il Benessere sociale del Distretto di Rimini Nord, l’associazione si adopera, in collaborazione con altri enti del terzo settore, per garantire un miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti favorendo percorsi socio-pedagogici e terapeutici individuali v soc e di gruppo finalizzati allacquisizione di maggiore consapevolezza, condizione necessaria per una concreta possibilità di reinserimento post pena e un reale abbattimento della recidiva.
Attraverso figure professionali e volontari appositamente formati si opera per costruire un sistema di relazioni che riempia di senso la quotidianità della persona privata della libertà, la promuova come possibile risorsa per la comunità riducendo così la stigmatizzazione sociale. Sono circa 200 i detenuti che ogni anno partecipano a vari livelli al progetto ‘Area Carcere’. Il sostegno prevede: colloqui individuali, consulenza giuridica, consulenza sulle relazioni familiari, supporto su questioni amministrative, mediazione linguistico culturale, partecipazione a corsi di formazione, coinvolgimento in gruppi terapeutici ed educativi, affiancamento per costruire assieme un percorso di reinserimento sociale, familiare e lavorativo in prossimità della scarcerazione.
Ambulatorio Nessuno Escluso
L’esperienza dell’ambulatorio nasce dal lavoro sinergico tra l’Osservatorio, le Istituzioni e le tante associazioni che sul territorio si occupano di povertà sanitaria. Nel 2015, infatti, è emersa la necessità di un ambulatorio dove cercare di dare risposta a coloro che, vivendo in strada, non hanno un medico di base, non possiedono la tessera sanitaria e a quelli che non riescono a curarsi in modo adeguato perché privi di sussidi economici per acquistare i farmaci. L’ambulatorio ha aperto i battenti nel novembre del 2017 e anche durante il periodo pandemico ha assicurato almeno un’apertura settimanale, grazie alla squadra composta da 9 medici e 5 infermieri. Sull’esempio dell’ambulatorio nel 2018 sono nati altri due progetti uguali: uno presso la Caritas di Riccione e uno presso quella di Cattolica. Il primo dicembre 2018 il progetto ha ricevuto un importante riconoscimento dall’Ordine dei Medici di Rimini: il premio ‘Jano Planco d’oro’ per il “servizio attento e prezioso alle fragilità sanitarie di tante persone povere e bisognose, spesso prive di ogni tutela sanitaria e normalmente non raggiungibili dal Servizio Sanitario Nazionale”.