Jamil Sadegholvaad, un sindaco dal tasso di gradimento in crescita. Secondo l’annuale governance poll del Sole24 ore, infatti, la stima dei riminesi nei confronti del primo cittadino è cresciuta del 2,5 per cento rispetto alla stessa classifica del 2022 e del 2,2 per cento rispetto al giorno dell’elezione. Risulta, volendo essere precisi, che ad oggi il dato di gradimento per Sadegholvaad si attesta 53, 5 per cento, era del 51 percento nel 2022 ed è pari al 51,3 per cento la percentuale con cui Sadegholvaad ha vinto le elezioni al primo turno.
“E’ una rilevazione che non ha valore ufficiale e dunque va presa come indicazione di lavoro”, commenta a caldo il sindaco Jamil. “Per quanto riguarda Rimini, pur in un anno non facile, credo sia la conferma che il metodo del confronto con la città, mettendoci le faccia anche e soprattutto sui problemi paghi. Al di là dei singoli progetti, al di là degli errori che possiamo fare e che se facciamo è onesto prima riconoscerli e quindi emendarli. Al di là di ogni considerazione quello a cui tengo di più, fuori da ogni sondaggio, è mantenere e ampliare questo metodo di confronto con la città. E’ nella dialettica con i cittadini che deve risiedere buona parte del nostro pubblico servizio”.
Le interviste sono state effettuate tra il 15 maggio e il 30 giugno 2023. In seicento i riminesi chiamati a rispondere alla domanda (dell’istituto Noto Sondaggi): “Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del Sindaco della sua città. Se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco?”.
Sadegholvaad ne approfitta per complimentarsi con Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna “primo tra i presidenti di regione, dimostrando ancora come al di là degli attacchi politici e ideologici subiti durante i drammatici giorni dell’alluvione, esserci sempre, stare sul pezzo per ascoltare e risolvere i problemi, mettere al di sopra di tutto l’interesse dei cittadini e l’operatività concreta, i fatti e non le chiacchiere, paghi eccome”. Bonaccini, tra l’altro, è primo quest’anno scalzando dalla pole position il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Tra i sindaci a scendere dal primo al quarto posto è Luigi Brugnaro di Venezia con il 63 per cento del gradimento. Al primo posto Beppe Sala, sindaco di Milano, con il 65 per cento, al secondo posto si conferma Marco Fioravanti di Ascoli Piceno, centro-destra con il 64,5 per cento, al terzo Antonio Decaro di Bari con il 64 per cento. In coda alla graduatoria il sindaco di Potenza Marco Guarente (42% dei consensi).
Sadegholvvad è invece il sindaco cresciuto in un anno più in regione. Michele De Pascale, il sindaco di Ravenna si attesta al 50 per cento, era al 52 nel 2022 e al 59,5 per cento al momento delle elezioni. E non è il solo a perdere appeal. Matteo Lepore, sindaco di Bologna, passa da 61,9 per cento alle elezioni al 56,5 per cento del 2023 passando per il 59,5 per cento nel 2022. Peggio fa Luca Vecchi di Reggio Emilia sceso al 53,5 per cento nel 2023, dal 56 per cento nel 2022 e dal 63,3 al momento delle elezioni. Michele Guerra neo eletto sindaco di Parma scende al 63 per cento dal 66,2 per cento delle elezioni, ma conquista il quarto posto ex aequo con Brugnaro nella classifica nazionale.
Ma c’è anche chi sale. Alan Fabbri, di Ferrara, sale al 58 per cento dal 57 per cento del 2022 e dal 56,7 per cento delle elezioni. Gian Luca Zattini di Forlì arriva al 54,5 per cento del 2023 passando per il 54,5 per cento del 2022 e partendo dal 53,1 delle elezioni. Gian Carlo Muzzarelli di Modena passa dal cento 53,4 per cento elettorale, al 55 per cento del 2022, fino al 56,5 per cento del 2023.