Quasi 600mila giovani, fra i 19 e i 20 anni, in questa settimana e nei giorni a venire stanno affrontando gli esami di stato della maturità o di qualifica per la formazione professionale.
Per tutti loro sarà un momento molto importante della loro vita; decideranno se continuare a studiare o iniziare a lavorare.
Molti ragazzi vivono gli esami con stress e ansia. Temi scritti in compagnia di Quasimodo o Moravia; problemi matematici con derivate e integrali, studi di funzione con punti angolosi, flessi e cuspidi; famiglie preoccupate, attenzione e sostegno per i ragazzi con qualche forma di disabilità, ascolto e accoglienza per chi è straniero.
Credo sia doveroso dire grazie ai tanti docenti e ai dirigenti, personale tecnico e amministrativo che quotidianamente e per molti anni si spendono per la nostra gioventù. In particolare vorrei ringraziare coloro che aiutano i giovani a non aver paura della vita e a riconoscere se stessi come belle persone.
Ogni giovane porta con sé una bellezza grande perché tutti assomigliamo a Gesù.
La scuola va seguita con molto amore. E va custodita come un bene prezioso.
Il mio pensiero va a quelle migliaia di ventenni che in questa settimana, anziché affrontare esami per la loro vita, dovranno imbracciare fucili e mitra alle frontiere del Donbass oppure salire su barconi di fortuna per intraprendere inumani viaggi della speranza.
Cari giovani, la Chiesa vi è vicina!
+ Nicolò
Vescovo di Rimini