BASKET. Marco Sambugaro vive in città, con Pistoia è salito in A1
C’è anche Rimini tra coloro che festeggiano la vittoria del campionato. Sì, nella Pistoia fresca di promozione in serie A1 di basket, figura infatti Marco Sambugaro, riminese seppure d’adozione, da ormai una ventina d’anni. In bacheca vanta una lunga carriera tra A1 e A2, e una bella serie di trofei, due scudetti (Milano e Siena), una Coppa Korac e una Coppa Italia, trofei vinti con l’Olimpia Milano, e i Giochi del Mediterraneo con la maglia della Nazionale. Dietro la scrivania, ha vinto nel 2022 il Premio Pierfrancesco Betti 2022 per il miglior dirigente della Serie A2.
52 anni, Sambugaro è il direttore sportivo della Pistoia Basket 2000 che a Torino in gara4 ha meritatamente staccato il pass per la massima serie (nella foto ©Sara Bonelli, il primo a sx col braccio alzato).
Sambugaro, non indossa più calzoncini e canotta, ma ci si emoziona lo stesso?
“Da giocatore ti sfoghi in campo, guardare gli altri giocare ti rode: sei impotente.
La gioia della vittoria è però travolgente, come essere in campo, una liberazione”.
Ha dato un dispiacere alla sua ex squadra, Cantù, in semifinale. Eravate sfavoriti.
“La vittoria è stata inaspettata, clamorosa.
Sapevamo che la squadra era competitiva e poteva dar fastidio ma da qui a vincere il campionato… Ha fatto la differenza il gruppo molto unito in campo e fuori, e l’altissimo livello di competizione espresso in ogni allenamento. Rimontare con Cantù dallo 0-2, poi ha dato una determinazione palpabile”.
Resterà a Pistoia per allestire la squadra al ritorno in A1?
“Sì, il club si sta muovendo per iscriversi al campionato. Cercherò di fare un buon lavoro insieme al presidente, al CdA e al consorzio di cento aziende”.
A Rimini non ha mai giocato, però ci vive da 20 anni. Come mai?
“Mia moglie Sara è riminese, l’ho conosciuta al matrimonio di German ( Scarone, ndr), che era mio compagno di squadra a Montecatini. Nel 2003 ci siamo sposati
e abbiamo due ragazze, Nikole e Sofia, che studiano.
Mi piace molto stare qua, nel corso degli anni ho visto dei progressivi miglioramenti, al di là del mare Rimini offre tanto. I ritmi, per me che vengo da Milano, sono diversi, la qualità della vita è notevole”.
Non è mai stato contattato in passato per vestire la maglia biancorossa?
“Sì, c’erano stati dei contatti, a fine anni ‘90.
Ma ero sotto contratto a Montecatini e non se ne fece nulla. In seguito ci fu un abboccamento con Capicchioni ma anche in quel caso non venni a Rimini”.
Jazz Johnson lo ha avuto con lei a Pistoia?
“E Rimini me lo ha scippato (ride, ndr).
Un’ottima scelta, trascina compagni e pubblico, è un ragazzo solare e travolgente”.
Le capita di vedere partite al Flaminio?
“Certo, più volte, anche lo scorso giugno, ero presente alle finali per l’A2 con Roseto.
Ricordo un palazzetto strapieno e festoso”.
Come giudica la Rimini dei canestri?
Quest’anno Pistoia l’ha sculacciata in entrambe le gare.
“Squadra ben allenata, con un gruppo storico di giocatori italiani, e due americani di impatto notevole. E un’ottima società”.