Nessuno può batterlo in velocità: parliamo ovviamente di Flash, il supereroe di casa DC che dopo camei e partecipazioni in altri film della casa, in particolare le due versioni di Justice League, ha ora un film tutto suo. C’è sempre Ezra Miller a vestire il costume del velocista scarlatto in questo film che ha avuto più di un problema, compresi guai assortiti per il protagonista e il cambio di direzione della branca cinematografica DC ora affidata alle cure di James Gunn.
A leggere però tutte le supposizioni sui prossimi eventi su grande schermo di Superman e compagnia (ci sarà quello, tornerà quell’altro? Si farà il numero 2?), c’è da complicarsi la vita molto di più che con la trama di questo film, incentrato in un multiverso creato da Flash stesso nel tentativo di salvare la vita alla madre assassinata in circostanze misteriose. Pretesto per inserire nel film gustose apparizioni (alcune sono veramente esilaranti, soprattutto per chi ha seguito tutti, ma proprio tutti i film DC fino ad oggi) come il Batman di Michael Keaton (era Tim Burton) e altre presenze tra omaggi toccanti e curiosità buone per i più navigati tra le notizie del sistema cinematografico supereroico. Tra i personaggi nuovi spicca Supergirl (Sasha Calle) e, tutto sommato, nonostante un po’ di confusione narrativa, alla fine ci si diverte, con trovate volutamente esagerate (il salvataggio dei bambini in caduta libera) ma anche un senso malinconico dovuto alla fatica di accettare il proprio destino, superpoteri o meno che dir si voglia.