La Fondazione di Comunità della Provincia di Rimini è diventata realtà.
Cos’è? Si tratta di un ente no profit con personalità giuridica privata ed autonoma che si sviluppa anche su iniziativa di soggetti istituzionali, economici e del Terzo Settore di uno specifico territorio. Il suo scopo? Quello di migliorare la qualità della vita della comunità presso la quale sorge. Inoltre opera come snodo fra le parti sociali presenti in una specifica area geografica lavorando con loro sui bisogni emergenti e sull’implementazione della cultura e della pratica del dono. Sensibilizza i cittadini e le imprese al valore sociale ed economico che ciò determina, mettendo in rete le organizzazioni del volontariato e dotandole di nuovi strumenti per la loro attività.
Per quella relativa alla nostra città, il passo decisivo, del percorso iniziato due anni fa, è stato calcato al Palazzo Buonadrata con la firma dell’atto costitutivo da parte dei pionieri del progetto. Ora ha il suo statuto ed è iscritta al registro unico nazionale del terzo settore. Forte e unanime la soddisfazione dei quattro rappresentanti delle associazioni fondatrici dell’intero progetto: Giorgia Brugnettini presidente di Volontaromagna, che ha messo a disposizione la somma di 100.000 euro quale dotazione di partenza; Paola Benzi presidente della Fondazione San Giuseppe per l’Aiuto Materno e Infantile ONLUS; Mauro Ioli presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e Vittorio Betti presidente della Fondazione En.A.I.P. S. Zavatta Rimini. Dopo la firma, l’attribuzione dei primi ruoli operativi: alla guida della Fondazione è stata designata Giorgia Brugnettini, affiancata dai consiglieri Fabio Bonori in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Massimo Fusini in rappresentanza di Volontaromagna, Daniele Dell’Omo in rappresentanza della Fondazione San Giuseppe, Emanuele Magnani in rappresentanza della Fondazione En.A.I.P.. Nel ruolo di revisore unico, Tiziana Tognacci.
“Ciò che abbiamo originato è insieme un fatto storico per il territorio ed una grande sfida per tutti noi. Chiunque vorrà proporre e sostenere progetti per lo sviluppo sociale dovrà trovare nella Fondazione un moltiplicatore di efficacia, uno strumento che tutti insieme dobbiamo rendere autorevole e potente. – commentano e aggiungono – Connettiamo in modo più saldo il capitale sociale della nostra provincia per dare risposte che diventano sempre più urgenti e complicate ai bisogni della comunità. Dobbiamo intercettarli e favorire l’attenzione su di essi, accendendo un faro che li evidenzi e riscaldi la cultura del dono e il valore della solidarietà. Insieme e con uno strumento innovativo potremo aggiungere ulteriori risultati”.
In quanto pienamente operativa, la Fondazione può ora può attrarre finanziamenti e ricevere progetti coerenti con la sua mission.