Nell’immaginario collettivo (ma anche nel concreto), sabato è sinonimo di divertimento, musica e feste. Giovani e giovanissimi si riuniscono in locali, discoteche, piazze e insieme ballano e si svagano anche sfiorando le prime ore del mattino. Rimini è una città piena di posti adatti a questo genere di festeggiamenti. In particolare, nel periodo invernale e in quello che precede l’estate (quando la movida si sposta sulla spiaggia) il luogo preferito dagli adolescenti e dai giovani sembra essere la Vecchia Pescheria, conosciuta come ‘Cantinette’. In piena piazza Cavour, una sfilza di bar e locali uno di seguito all’altro che offrono prezzi accessibili, musica commerciale e atmosfera distesa. Il punto nevralgico del divertimento giovanile, però, ultimamente ha avuto anche qualche problema. Si sono infatti susseguiti episodi riconducibili a rapine, risse e disordini. Ma anche molte ispezioni da parte della polizia locale per controllare volume della musica e somministrazione di alcol.
La vicenda
Tutto comincia diversi mesi fa, a novembre, quando i gestori dei locali della Vecchia Pescheria e dintorni, sentendosi nell’occhio di un ciclone di controlli a tappeto da parte delle forze dell’ordine, decidono di alzare la voce e protestare. “Diffide, multe salate e un clima sempre più ostile nei nostri confronti” lamentavano, chiedendo “regole più chiare”. Riguardo la sicurezza, dichiaravano: “Molti di noi (i gestori) pagano di tasca propria gli addetti alla sicurezza, per vigilare ed evitare disordini nei weekend. Soltanto per la mia attività la spesa è di 6mila euro all’anno – chiosava Claudio Nanni, del pub Al Qui – Appena capitano risse o altri problemi di ordine pubblico, sembra che la colpa sia sempre dei locali della Vecchia Pescheria”. Le risse, invece, sembravano e sembrano ancora oggi consumarsi sempre all’esterno dei locali, e a ridosso della loro chiusura. Una parola storta, l’approccio con la ragazza sbagliata, motivi futili che innescano discussioni violente.
Un esempio, lo scorso 26 marzo ai danni di due passanti (due uomini di 60 anni), intervenuti per difendere una ragazza infastidita dalle avance di qualche coetaneo troppo insistente, che iniziano un diverbio con un gruppo di giovanissimi, finito con il loro pestaggio. Oppure, ancora, uno studente Erasmus di nazionalità turca è stato vittima di un tentativo di rapina (di una banconota di 20 euro) e di una minaccia, scongiurati dall’arrivo di due agenti in borghese che sono intervenuti repentinamente, fermando l’autore del reato nella cui tasca è stato anche rinvenuto un coltello tipo scatto o molletta con una lama lunga 13 cm. Un 24enne, invece, è stato aggredito per aver baciato un altro ragazzo, quindi sembrerebbe con il movente di omofobia.
Gli interventi
Alla luce di questi avvenimenti e di tanti altri, si è azionato un meccanismo di sinergia tra pubblico, privati e Forze dell’ordine. L’assessore alle politiche di sicurezza urbana del Comune di Rimini, Juri Magrini, ha infatti recentemente convocato un incontro per discutere, alla presenza di una ventina di rappresentanti delle attività del Centro Storico e della Vecchia Pescheria, di sicurezza e prevenzione. “È necessario – ha detto Magrini – mettere in campo soluzioni condivise e attivare meccanismi di collaborazione, dettati da un atteggiamento di corresponsabilità. Soluzioni che garantiscano maggiore sicurezza nelle aree della movida del Centro Storico”. E ancora, in vista della stagione estiva, il Comando della Polizia Locale di Rimini sta definendo i servizi e mezzi per poter gestire al meglio l’impegnativa attività nei prossimi mesi. Un incremento, dunque, dell’impegno delle Forze dell’ordine è necessario, secondo l’assessore Magrini: “Necessario per prevenire un’escalation di degrado, o peggio, di violenza e sorvegliare che l’estate a Rimini, soprattutto nelle sue zone a più alto tasso di frequentazione, si svolga con il minor numero di disordini possibile. È con questo obiettivo che entrano in azione gli street tutor: 25 figure qualificate che hanno fatto il corso della polizia regionale e che si muoveranno sul territorio in stretta collaborazione e contatto con le altre forze dell’ordine”.
I giovani di Rimini
Diamo voce ad alcuni giovani di Rimini, protagonisti e frequentatori assidui delle Cantinette, per sentire cosa ne pensano della situazione difficile che caratterizza il Centro Storico da diversi mesi. “Il venerdì e il sabato, di solito, sono sempre lì. Ultimamente io e i miei amici ci siamo spostati al mare, ma per tutto l’inverno e fino a poche settimane fa frequentavamo i locali della Vecchia Pescheria. – racconta Chiara, riminese di 22 anni – È un luogo dove tranquillamente puoi sederti a bere con gli amici oppure ascoltare della bella musica senza romperti i timpani ed essere schiacciato come una sardina, come avviene in discoteca. L’ho sempre reputato un posto piuttosto tranquillo, ma mi è capitato di assistere a diverse risse. Una volta, addirittura, mi trovavo seduta a un tavolino fuori da un locale, e ho visto una sedia volare per aria colpendo un ragazzo. Una moltitudine di persone si accalcava e urlava. Due ragazzi avevano cominciato a litigare perché uno dei due aveva rovesciato il drink dell’altro a terra e, inoltre, aveva espresso un commento in merito alla morosa dell’altro. È intervenuto l’addetto alla sicurezza del bar. Ricordo perfettamente, però, gli occhi iniettati di odio e cattiveria di entrambi, è stata una scena a dir poco inquietante. Possibile che non ci si possa semplicemente godere una serata in tranquillità?”.
“Esistono gruppi diversi di ragazzi che frequentano le Cantinette. Chi ci va semplicemente per bere e chiacchierare, chi per passare una serata alternativa alla frenesia delle discoteche e chi, purtroppo, ci va con il solo intento di creare scompiglio. – chiarisce Christian, 26 anni – Per la maggior parte sono giovanissimi che giocano a fare i grandi. Con motivi più che futili cominciano a spintonare, sgridare, seguiti da tante ragazzine che li incitano. A volte, lanciano anche dei petardi a terra, spaventando molte persone: il loro unico scopo è quello di creare disordine, a volte per addirittura per creare diversivi per attuare delle rapine. Io conosco due o tre gestori di bar delle Cantinette e mi raccontano certi episodi davvero da mettersi le mani nei capelli. È vero, in piazza sono posteggiate auto di polizia e camionette di militari, ma secondo me il loro posizionamento è errato. O arrivano a cose già compiute o addirittura non se ne accorgono. L’idea degli street tutor e degli agenti in borghese che girano proprio in mezzo alla folla è sicuramente più efficace, serve a sventare reati o ad acciuffare i responsabili cogliendoli sul fatto. La vita notturna, in definitiva, è in generale più rischiosa, ma con l’adeguata sicurezza è possibile restituire un bel luogo di svago a chi, senza secondi fini, vi si reca per divertirsi nel rispetto delle regole”.