IL CAI RIMINESE. Sono più di 700 i soci. Moltissime le iniziative per valorizzare e far conoscere in sicurezza la montagna. Fra i soci anche il vescovo Nicolò
Il Club Alpino Italiano (CAI) è una libera associazione nazionale che, come recita l’art. 1 del suo statuto “ ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne specialmente di quelle italiane e la difesa del loro ambiente naturale”. Viene costituito il 23 ottobre 1863 a Torino, ma il suo carattere nazionale non tarda a manifestarsi. Ne è esempio emblematico la costituzione delle sezioni di Varallo e Agordo, della sezione di Firenze nel 1868 e di quella di Napoli nel 1871.
La sezione di Rimini, nasce invece nel 1936 con il presidente Wladimiro Volpones. Nel 1942, a causa del conflitto bellico mondiale, arresta le sue attività.
Nel 1958, un gruppo di appassionati di montagna formò un comitato promotore per la sua ricostituzione e vennero raccolte oltre 70 adesioni.
“ Non fu facile ottenere dalla sede centrale l’autorizzazione – racconta Salvatore Tufano, segretario della sezione CAI di Rimini – ma la voglia di non mollare portò al risultato sperato e finalmente nel 1959 si ottenne ufficialmente la costituzione della sezione riminese e le attività ripresero avvio. Ad oggi contiamo ben più di 700 soci”. Fra gli ultimi arrivati anche il vescovo Nicolò, fino a ieri socio del CAI Ligure.
Perché decidere di iscriversi al CAI? “ Nel Club convivono valori ed ideali che uniscono tutti gli appassionati. Essere un socio permette di accrescere la preparazione tecnica, di fare esperienza, di approfondire le cognizioni alpinistiche ed escursionistiche per aiutarti a conoscere e godere la montagna in tutta sicurezza. Inoltre i soci hanno anche dei vantaggi: copertura assicurativa in attività sociali; condizioni agevolate delle strutture ricettive italiane ed estere con cui c’è reciprocità con il CAI; diritto di partecipare a tutte le attività e altri ancora”. E, di attività, nel Club Alpino Italiano, ce ne sono moltissime.
All’interno della Sezione di Rimini, ad esempio, sono annoverati diversi gruppi di attività differenti. “ Il Gruppo Escursionismo nasce con lo scopo di beneficiare del piacere della camminata, della separazione dalla città e dal rumore, per entrare nel silenzio, per ammirare la natura muovendosi adagio, per capire e conoscere meglio la ‘cultura del territorio’. – chiarisce Tufano – Tramite il Gruppo è stata anche consolidata la collaborazione con le scuole riminesi così da trasmettere ai ragazzi la cultura della montagna.
La Sezione può contare su titolari ONC (Operatori Naturalistici e Culturali) che organizzano escursioni alla scoperta delle realtà di prossimità agricole rurali dell’entroterra riminese e aziende o fattorie a conduzione familiare che hanno scelto la coltivazione rispettosa del territorio e dell’ambiente”.
Il Gruppo Alpinismo, invece, “ propone e progetta uscite in palestra di roccia e belle giornate in montagna. Sono state recentemente realizzate l’uscita ai Sibillini, sulla Cengia delle Cerelle un bel percorso escursionistico/alpinistico ad anello nella Gola dell’Infernaccio, della parete rocciosa del Monte Priora fino all’Eramo di San Leonardo; la salita alla Zuffalspitze (Monte Cevedale) per la Cresta Est e tante altre”.
Per i ragazzi dagli 8 ai 18 anni, c’è “il Gruppo Alpinismo Giovanile che organizza uscite di arrampicata, uscite in grotta ed escursioni.
Per le uscite in Grotta il Gruppo ha trovato piena collaborazione nel Gruppo Grotte Ariminum che ha permesso ai giovani ‘aquilotti’ di vivere una bella esperienza nella Grotta dei Cinque Laghi sul Monte Nerone”.
Invece con i Gruppi di Scialpino e Sci Fondo Escursionismo, l’obiettivo è quello di diffondere la pratica dello sci quale mezzo che consente di muoversi liberamente nella montagna innevata e ritrovare il gusto dell’esplorazione.
Il CAI ha selezionato circa 60mila km di sentieri dell’immenso patrimonio culturale che attraversa e accomuna Alpi, Appennini e Isole e lo propone a chi pratica ‘l’andar per monti’.
“ Il Gruppo Sentieristico riminese ha operato nel Parco del Sasso Simone e Simoncello. L’attività in quest’area dura da tempo, negli anni scorsi era stato realizzato il ‘ Sentiero degli Aviatori’ e recentemente si è arrivati all’opera di valorizzazione della Sorgente Saptille vedendo il posizionamento di una caratteristica fontana nei pressi della oramai famosa Celletta del Termine”.
Interessante, poi, l’approccio con la Montagnaterapia: “ La società moderna, anche alla luce dei recenti avvenimenti pandemici, sta rivalutando l’utilità della frequentazione dell’ambiente naturale, delle alte terre, in cui salire non è soltanto ascesa fisica, ma anche progresso nel percorso della salute e dell’autonomia favorendo il benessere di chi vive questa esperienza.
La sezione riminese del CAI si è fortemente adoperata perché venisse ripristinata l’integrale percorribilità del sentiero ad anello numero 029/029A sulla collina di Covignano, che risponde appieno alle caratteristiche richieste per la montagnaterapia, in ciò trovando il sostegno dell’Amministrazione Comunale nell’ambito del progetto ‘adottiamo Rimini’”.
“La Sezione inoltre intrattiene rapporti con istituti scolastici, associazioni di volontariato, associazioni d’arma, istituzioni municipali ed agenzie del riminese.
Recentemente ha programmato una serata incentrata sul GeoResQ, un servizio gestito dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e promosso dal CAI, che consente di determinare la propria posizione geografica, di effettuare il tracciamento in tempo reale delle proprie escursioni e in caso di necessità l’inoltro di allarmi e delle richieste di soccorso.
Il servizio è abbinato alla persona, al proprio smartphone ed al proprio numero di telefono”.