Un misterioso enigma sembra essersi consumato all’alba del 7 maggio, verso le ore 6:30, nella tranquillità e nel silenzio di una domenica mattina come tante altre. L’arcano riguarderebbe un uomo, presumibilmente deceduto, rinvenuto nei pressi di via Coriano, a poca distanza dal Villaggio Primo Maggio e dal Colosseo, accanto alla propria bici elettrica, nel bel mezzo della strada. Cosa gli sarà successo? Una bella domanda che in molti si pongono, a partire dal gruppo di pellegrini capitanati da don Aldo Amati, che proprio quella mattina si stava dirigendo, a piedi, verso Montefiore. “Per la posizione innaturale in cui versava, pareva morto. A soccorrerlo alcuni sanitari del 118”, ci raccontano. Strano, dunque, data la presunta gravità del fatto, che a distanza di ben tre giorni non se ne sappia nulla o che alcuna notizia sia trapelata.
All’interno del gruppo che comprendeva una ventina di persone, vi era anche un medico. Il suo occhio scientifico ed attento ha captato qualche dettaglio in più: “Quando siamo arrivati sul posto, a fatto già avvenuto, c’erano già due automezzi di soccorso. Un’automedica e un’ambulanza che scendeva verso Rimini, la quale – secondo una conversazione telefonica che ho avuto modo di sentire – ha trovato il malcapitato per caso, mentre stava rientrando da un altro intervento. I paramedici si sono ovviamente subito adoperati ad intervenire, tanto che – al nostro arrivo – attaccate al corpo della presunta vittima vi erano ancora le piastre del defibrillatore. Segno, dunque, che almeno una manovra di rianimazione era stata tentata. Però i sanitari erano ora tutti fermi, forse, per come ho pensato io, perché giunti troppo tardi. Stavano attendendo istruzioni, probabilmente perché data la gravità sarebbero dovute intervenire le forze dell’ordine per cominciare delle indagini. C’è anche chi, passato dopo di me, ha riferito di aver visto una discreta quantità di sangue. Non ne sono certo ma, da sguardo medico, mi sembrava una situazione alquanto critica”.
Ricevuta questa informazione, i testimoni dell’accaduto ci hanno chiesto di scoprire ulteriori dettagli e possibili riscontri della faccenda, così ci siamo mossi di conseguenza. Abbiamo tentato di saperne di più interpellando le forze dell’ordine che potevano essere state coinvolte.
La polizia municipale di Rimini ha affermato di non aver ricevuto segnalazioni in merito, e nemmeno quella di Coriano. La sede centrale del 118 ha spiegato che, se non è stato palesato nulla, probabilmente la gravità del fatto era lieve. Il comando provinciale dei Carabinieri ha confermato che non gli risultavano informazioni sull’argomento. Apparentemente, nessuno ne sa niente.
L’enigma si infittisce, dunque, ma chiunque avesse delle informazioni a riguardo non abbia remore nel farsi avanti. Che l’episodio sia accaduto ce lo testimoniano circa 20 persone che, assieme a don Aldo Amati, stavano percorrendo una lunga camminata. Rimaniamo pertanto in attesa di ulteriori sviluppi, lasciando ogni via di ipotesi aperta.