Torna il Campo lavoro missionario. La grande raccolta umanitaria è in programma sull’intero territorio della Diocesi di Rimini il 25 e 26 marzo prossimi. Quest’anno saranno 170 mila i sacchi in distribuzione presso altrettante abitazioni, 7 i centri di raccolta di cui 2 a Rimini e altri 5 a Riccione, Cattolica, Bellaria, Santarcangelo, Villa Verucchio, 13 i progetti di aiuto finanziati nel 2022, e destinati in 11 Paesi poveri e a famiglie disagiate residenti sul nostro territorio per un totale di circa 175.000 euro. Migliaia di studenti coinvolti in azioni educative per comprendere e rimuovere le cause della povertà. Questi alcuni numeri della 43esima edizione. L’iniziativa è stata presentata oggi nella sala Colomba della Curia.
“Diverte, emoziona e fa riflettere. Il Campo Lavoro Missionario può essere riassunto con queste tre espressioni”, ha spegato in conferenza stampa Gabriele Valentini, presidente associazione Campo Lavoro Missionario. “Le persone aspettano questo momento, e sono pronte a consegnare oggetti o indumenti che hanno scelto durante l’anno proprio per conferirli a questa iniziativa, segno che ci stiamo abituando ad un consumo più equo e a non sprecare, e ad essere solidali con cui è più in difficoltà. È un messaggio che va annunciato anche alle nuove generazioni. Il progetto ‘Fatto sentire’, il progetto per la pace ‘Usa la tua voce per fare la differenza’, che coinvolge 6.000 tra bambini della scuola materna e primo ciclo di elementari, va proprio in questa direzione. E testimonia una volta di più che Campo Lavoro Missionario non si esaurisce nella grande due giorni del 25 e 26 marzo, ma prosegue tutto l’anno”.
Non c’è parrocchia che non partecipi e questa sera a Santarcangelo in una si pregherà proprio per le missioni. Tra l’altro quest’anno potrebbe esserci new entry tra i volontari. “Siamo contenti, perché il Vescovo Nicolò vivrà per la prima volta questa grande esperienza diocesana: non c’è ormai parrocchia della Diocesi di Rimini che non partecipi, in qualche modo, al Campo Lavoro Missionario”, spiega don Aldo Fonti, direttore Missio (Ufficio Missionario Diocesano). “Missionario è un inviato per impiantare la chiesa in un territorio, o per collaborare con la Chiesa esistente. Quando nei miei 30 anni di missione in Venezuela ho ricevuto l’aiuto del Campo Lavoro Missionario, ho potuto così coniugare l’annuncio del Vescovo, la costruzione della chiesa e l’aiuto ai poveri”. La veglia di questa sera, alle 21, s’inserisce nell’ambito di un’iniziativa interdiocesana, “insieme alle Diocesi di Forlì e Modena per ricordare la figura di tre missionarie legate a Rimini: Caterina di Forlì’, Luisa Guidotti di Modena e Marilena Pesaresi. E stiamo predisponendo una missione per giovani in agosto con le stesse diocesi. A Rimini ci sono già due candidature”.
Sono almeno 2mila i volontari del Campo lavoro, di tutte le età, dai bambini agli anziani. “Tutti possono e offrono il loro contributo, chi per un’ora chi per 10 giorni, chi guidando camion e chi separando i metalli. Da quando ho iniziato questa esperienza di volontariato e condivisione, nel 1984 a Riccione, continuo a vivere questo momento di aiuto reciproco con entusiasmo sempre maggiore. E noto che la partecipazione delle persone ogni anno aumenta, segno che l’iniziativa fa bene. Partecipano anche persone di altre confessioni religiose, ma anche persone non praticanti e non credenti”, spiega Mizzo Azzone, vice presidente associazione Campo Lavoro Missionario, che avvisa: “Attenzione ai falsi volontari che suonano alle case, specie degli anziani per truffarli. I volontari sono tutti contrassegnati con il cartello Campo Lavoro Missionario, come pure tutti gli automezzi dedicati e destinata alla raccolta. Chi avesse dubbi, può chiamare i numeri del Campo Lavoro Missionario o il 118”.
Un orgoglio riminese per il mondo. “Del Campo Lavoro Missionario di Rimini avevo già sentito parlare a livello nazionale: da Vescovo di Rimini sono orgoglioso di questa iniziativa della nostra Diocesi. È da applaudire il coinvolgimento dei tanti volontari ma anche quello delle persone che donano qualcosa. Donare ha sempre a che fare con felicità. Si sperimenta così il messaggio evangelico dell’amore, anche al di la delle fedi professate”, è il commento di mons. Nicolò Anselmi, Vescovo di Rimini. “Noi siamo fortunati a vivere in questa fetta di mondo: riciclare ed essere attenti allo spreco e a vivere in maniera sostenibile non è soltanto un gesto di solidarietà ma quasi un dovere. Vivere l’amore per il prossimo come indica il Vangelo, non appena come un consiglio ma come un comandamento. Questa iniziativa, semplice ma profonda, merita di essere fatta conoscere a Papa Francesco! E se sabato e domenica, mentre verrò a visitare i campi, mi darete un paio di guanti, qualche piccolo aiuto potrò darlo pure io!”.