Home Attualita RICCIONE, MORTO L’ULTRACENTENARIO SEBASTIANO MAGI. SOPRAVVISSE A UN CAMPO DI PRIGIONIA NAZISTA

RICCIONE, MORTO L’ULTRACENTENARIO SEBASTIANO MAGI. SOPRAVVISSE A UN CAMPO DI PRIGIONIA NAZISTA

Il quartiere Fontanelle ha perso il proprio nonno“. È con commozione che Marina Zoffoli, assessora alla Famiglia del Comune di Riccione, ha commentato la recente scomparsa di Sebastiano Magi (nella foto), riccionese che proprio il mese scorso aveva festeggiato il grande traguardo dei 101 anni di età. “Purtroppo è bastata una banale influenza per intaccare la forte fibra del nostro anziano del quartiere. In quindici giorni la malattia lo ha debilitato fino a portarselo via. – spiega l’assessora, che è anche legata alla famiglia Magi da affetto personale – I funerali si sono svolti alla parrocchia Stella Maris delle Fontanelle. Mi ha molto colpito la presenza di diverse persone che ormai da anni non abitavano più nel quartiere Fontanelle. Segno che Magi era davvero ben voluto. Un grande abbraccio alla famiglia: alla moglie Domenica, il figlio e i tanti nipoti”.

La cattura dei tedeschi e i lavori forzati

Sebastiano Magi era molto amato a Riccione, anche per le particolari vicende che ne hanno caratterizzato la vita: quarto di sei fratelli, trascorse l’infanzia e la giovinezza a Tavullia, facendo il contadino. Poco più che ventenne (classe 1922) ricevette la chiamata alle armi nella Seconda guerra mondiale, durante la quale venne catturato dai soldati nazisti e imprigionato in un campo dove fu costretto a durissimi lavori forzati. Sopravvisse a condizioni di vita estreme soltanto grazie alla sua giovane età e alla buona salute di cui godeva al momento della cattura. Una prigionia che alternava giornate di lavoro durissime e interminabili a un’estrema carenza di cibo, tanto da spingerlo a rubare, pur di sfamarsi, le bucce delle patate scartate dai nazisti. Uno scenario a cui si aggiungevano condizioni igienico sanitarie insostenibili e lo shock di assistere alla morte, per stenti, di alcuni compagni. Nonostante tutto questo, Magi riuscì a sopravvivere fino alla Liberazione.

Il rientro a casa e l’arrivo a Riccione

Tornato a casa si costruì una nuova vita, sposando Domenica, dalla quale ebbe due figli, Walter e Sauro. Attorno ai quarant’anni, decise di trasferirsi dalla sua Tavullia a Riccione, dove comprò un terreno su cui edificò la casa per sé e per la propria famiglia. Fino alla pensione fece il mestiere del muratore, crescendo i due figli maschi (Walter, purtroppo, nel frattempo è scomparso). Sebastiano Magi ha vissuto la propria vita circondato dall’affetto dei due nipoti (Fabio e Federica) e dei tre pronipoti (Tommaso, Riccardo e l’ultimo arrivato, Francesco).