È uno dei pittori più colti, squisiti e contemplativi della storia artistica riminese: Norberto Pazzini.
Nato a Verucchio nel 1856, la famiglia, seppur di umili origini, “ gli permise di accostarsi precocemente, da autodidatta, al disegno e alla plastica”.
Trasferitosi a Roma per continuare gli studi, Pazzini fu poi “ costretto a tornare a Verucchio per l’impossibilità di continuare a pagarsi da vivere; cercò, quindi, lavoro come decoratore e ritrattista a Rimini”. Successivamente, però, i suoi sforzi vennero ripagati: ricevette infatti alcuni importanti incarichi. Nel 1884, poi, cominciò a studiare i paesaggi: “ il rapporto di Pazzini con la natura fu profondo e meditato”. Successivamente, la sua situazione professionale fu florida e Pazzini (nella foto, il suo dipinto utilizzato come copertina del volume edito dal nipote editore stampatore Pier Giorgio) lavorò intensamente, fino a quando, nel 1937, rientrato a Verucchio, si spense.
Proprio da Norberto Pazzini, “ un pittore fondamentale per il nostro territorio”, lo definisce lo storico e critico d’arte Alessandro Giovanardi (a cui la Fondazione ha già affidato undici edizioni della rassegna), è partita la nuova lezione dei ’maestri’ organizzata dalla Fondazione Carim.
Palazzo Buonadrata (Corso d’Augusto 62 a Rimini) ospita infatti il nuovo ciclo di incontri “I Maestri e il tempo – Conversazioni d’arte in galleria”, quattro libri straordinari per cinque autori illuminanti, quattro eventi alla scoperta dell’arte, attraverso i libri.
Argomenti e nomi illustri: il collezionismo, la pittura sotto il segno di Proust, Giotto e Norberto Pazzini.
Il tradizionale ciclo d’incontri della Fondazione Carim quest’anno si svolgerà nella nuova Galleria Buonadrata (tutti gli incontri iniziano alle 17,30 e sono ad ingresso libero) e si struttura su quattro conversazioni con gli autori di recenti volumi di storia dell’arte.
Dopo l’esordio con Norberto Pazzini (grazie a Michela Cesarini e Domenico Pazzini), il ciclo di incontri prosegue venerdì 24 febbraio con Giotto (Alessandro Volpe). Venerdì 10 marzo sarà la volta di Marcel Proust e i conoscitori d’arte, con l’autore Mauro Minardi. L’ultimo appuntamento della rassegna 2023 è fissato venerdì 31 marzo con la storia della miniatura e dei suoi collezionisti, e vedrà la partecipazione di Simonetta Nicolini.
Perché la scelta di puntare su conversazioni con autori di volumi?
“ Giunti all’XI edizione, è sembrato necessario compiere una riflessione non scontata (nello stile della Fondazione): non parlare solamente dei protagonisti della Storia dell’Arte, ma dialogare con gli autori, con gli studiosi che si occupano della disciplina da più punti di vista e hanno recentemente pubblicato dei libri di grande interesse, su temi non ovvi. – spiega la filosofia della rassegna il curatore, Alessandro Giovanardi – Si tratta di quattro incontri segnati dal crisma dell’originalità: un grande maestro, solitario e contemplativo della nostra storia che tuttavia ha anche una fitta frequentazione con i più sofisticati circoli culturali in Italia e in Europa, come Norberto Pazzini; poi un gigante della pittura come Giotto, visto dal punto di vista della costruzione dello spazio: la cornice come idea che coinvolge anche i pittori riminesi del
Trecento; una riflessione sulla formazione della storia dell’arte moderna e della categoria dei conoscitori d’arte: metodologie scientifiche o al contrario intuitive nello specchio del maggiore scrittore vissuto tra Ottocento e Novecento: Marcel Proust”. Infine un fenomeno peculiare, “quello del collezionismo di miniature, in una lettura mai prima svolta e di grande suggestione”.
Quattro libri dunque per cinque autori che hanno svolto in queste pubblicazioni uno studio tra i più importanti della loro vita.
Tommaso Cevoli