Il teatro, l’amore, la vita. Valeria Bruni Tedeschi, nuovamente dietro alla macchina da presa (è anche autrice della sceneggiatura), rievoca la sua gioventù, i tempi della scuola di recitazione di Patrick Chéreau (nel film è interpretato da Louis Garrel) e Pierre Romans, spostando però il tutto da Nantes a New York, a pochi passi dalla celebre scuola di Lee Strasberg, in una città che trasuda di arti varie ed energia.
L’esigente Chéreau ha intenzione di allestire con gli studenti “Platonov” di Cecov e non fa sconti a nessuno. Sul palco il dramma e le variazioni sul dramma, dietro al palcoscenico la vita quotidiana, gli amori, le frustrazioni, le aspirazioni e i sogni, il tutto costretto a fare i conti con le dipendenze e la “peste del secolo” (siamo negli anni ’80), l’AIDS che inevitabilmente marca il destino dei personaggi. C’è chi va in scena, chi viene tagliato fuori, chi invece non riesce a raggiungere il traguardo. Un bel ritratto corale,
non c’è che dire, condotto con passione e vitalità dall’attrice-regista qui solo dietro alla cinepresa, per lasciare spazio al suo alter-ego, la giovane Nadia Tereszkiewicz, colei che veste i panni di Stella, il personaggio sul quale la Tedeschi focalizza più attenzione, prototipo di attrice pervasa dal sacro fuoco del teatro ma anche dalle passioni amorose, ragazza vitale ma costretta ad ingoiare bocconi amari nei momenti più difficili e dolorosi.
Ma lo spettacolo deve continuare e la vita pure… Curiosità: nell’ampio cast recita anche Lena Garrel, sorellastra di Louis.