Italian Exhibition Group è tra le prime Società in Europa a certificare ISO 20121 Ecomondo e le sedi di Rimini e Vicenza. E a inizio 2023 l’iter riguarderà anche il Palacongressi di Rimini. Il prestigioso riconoscimento, è stato ottenuto grazie alla consulenza del Gruppo Hera.
Eventi fieristici sempre più sostenibili dunque per Italian Exhibition Group (IEG) che, tra le prime Società del settore a livello europeo, è riuscita ad aggiungere la certificazione ISO 20121 al suo ricco palmares di primati in campo ambientale, sicurezza, tutela della salute e sostenibilità.
IEG ha certificato i quartieri fieristici di Rimini, Vicenza e l’organizzazione di Ecomondo, da 25 anni salone europeo per l’economia circolare. E non è finita: a inizio 2023 l’iter riguarderà anche il Palacongressi di Rimini, percorso che lo porterà ad essere tra i primi e più importanti player a certificare tutte le proprie sedi.
Il percorso di sostenibilità ambientale di IEG che parte da lontano, dal giorno di inaugurazione del nuovo quartiere fieristico, nel 2001 quando ancora RiminiFiera non si era alleata con Fiera di Vicenza. A partire dal prestigioso riconoscimento internazionale Elca, Edilizia Verde di Norimberga, IEG ha poi ottenuto la certificazione ISO 14001 Ambiente, la ISO 450001 salute e sicurezza sul lavoro, il GBAC Star Global Biorisk Advisory Council. Fino ad arrivare oggi alla certificazione ISO 20121.
La certificazione ISO 20121 in sintesi e le best practice
In sintesi, la certificazione ISO 20121 impegna IEG direttamente, tramite i suoi collaboratori e fornitori, a: stimolare la completa soddisfazione nell’attività svolta, presupposto per la creazione di valore e sviluppo sostenibile; garantire l’accessibilità universale sui diritti delle persone con disabilità; utilizzare attrezzature, metodi operativi ed aspetti organizzativi che salvaguardino l’ambiente con la riduzione delle emissioni; ottimizzare i sistemi di mobilità e ridurre gli sprechi la produzione dei rifiuti; aumentare la raccolta differenziata e a ridurre il consumo energetico ed idrico; impiegare fornitori qualificati per gli aspetti di qualità, sicurezza e ambiente; informare e sensibilizzare tutti i dipendenti, i fornitori, i partner territoriali, i clienti ed i partecipanti agli eventi sulle tematiche ambientali e di sostenibilità.
Fra le best practice introdotte con la progettazione dell’evento Ecomondo, quella che riguarda l’assenza della moquette dalle corsie interne ai padiglioni, con un risparmio ambientale di oltre 140 tonnellate annue di tappeto; la raccolta e recupero dei mozziconi di sigaretta; il potenziamento delle postazioni di ricarica auto elettriche; l’accessibilità al quartiere ai diversamente abili; l’aumento della potenza installata relativa agli impianti fotovoltaici; il coinvolgimento degli stakeholders del territorio.
Il quartiere è dotato di 1500 piante irrigate da falde superficiali, la luminosità nei padiglioni è favorita da 850 proiettori led che risparmiano emissioni per 120 tonnellate di Co2 annue e consumi per 360.000 Kwh. Gli impianti fotovoltaici garantiscono la produzione di 8,5 milioni di Kwh di energia pulita, pari a quella necessaria a rendere autosufficiente tutte le proprie sedi italiane. Il recupero di acque risparmia 23 milioni di litri, tutte le fontane sono a ricircolo d’acqua. La banca del ghiaccio sotterranea contribuisce al raffrescamento degli ambienti dimezzando i consumi. La stazione ferroviaria interna è utilizzata dal 20% dei visitatori e riduce i flussi di traffico; sono presenti 7 colonnine di ricarica elettrica per auto e moto il cui numero sarà presto raddoppiato.
“Con questa importante certificazione, che con Ecomondo abbiamo ottenuto per primi in Europa nell’ambito delle fiere ambientali, diamo concretezza agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, principi che sono in linea con i valori di IEG e alla base della politica aziendale – afferma Corrado Peraboni, AD di IEG – Riconoscimenti e best practice hanno generato in questi anni comportamenti virtuosi anche fra le centinaia di migliaia di visitatori internazionali, ma la ISO 20121 rappresenta un ulteriore passo in avanti, un tangibile contributo al processo di cambiamento culturale, da declinare in comportamenti necessari per tutelare il pianeta”.