Faccio festa per trenta giorni al mese, e il calendario per me lo sai non ha sorprese.
Natale Pasqua, Befana e Ferragosto, sempre Domenica è per me, e se Domenica non è, è festa uguale, lo so. Ma perché per noi no? Che ne so.
Se l’avete letta cantandola, allora non siete più tanto giovani. È la sigla del cartone di Pinocchio che tutti noi nati alcuni decenni fa, non c’è bisogno di specificare quanti, conosciamo a memoria.
Questi confusi versi ci facevano sorridere per l’ingenuità del protagonista che credeva di poter cambiare il calendario a suo piacimento e farlo diventare una perenne festività quando eravamo ben consapevoli che le feste erano solo quelle segnate in rosso sul calendario. Erano. Perché a un certo punto si è deciso di liberalizzare il calendario e che di feste se ne potevano mettere altre a piacimento. E così oggi ci ritroviamo i ‘nativi halloweniani’ che sono i ragazzi convinti che a inizio novembre si stia a casa perché c’è Halloween, complice una campagna di marketing (a cui partecipano anche pubblici amministratori) che parlano disinvoltamente del “ponte di Halloween”.
E a seguire c’è il Black Friday, che dopo un paio d’anni per giusto per presentarsi adesso si allarga alla ‘settimana del Black Friday’. E allora avanti con le idee per infilarci tra Halloween e Black Friday un altro paio di ricorrenze a piacimento così novembre diventerà ufficialmenteil primo mese delle feste on demand. A Pinocchio sarebbe piaciuto.