Il collezionismo è una passione che coinvolge e accomuna tantissime persone in tutto il mondo. Alcune forme di collezionismo sono più famose e diffuse, mentre altre sono meno note (almeno in questo periodo storico), ma non per questo meno interessanti o dignitose. Una di queste, nata agli inizi del Novecento e tornata in voga negli ultimi anni, è la “glicofilia”, ossia la passione per il collezionismo delle bustine da zucchero (che, in diverse zone del mondo, si accompagna al collezionismo delle zollette di zucchero incartate).
Proprio in questi giorni, Rimini è diventata la “capitale” dei glicofili: lo scorso 10 settembre, infatti, si è tenuta presso la Sala Fellini di Marina Centro Sugar on the Beach, il raduno dei collezionisti di bustine di zucchero, che ha visto la partecipazione di tantissimi appassionati da tutta Italia. E non solo: presenti alla mostra-mercato anche collezionisti giunti a Rimini dall’estero, come Repubblica Ceca e Croazia. La manifestazione (ad ingresso gratuito) ha visto l’esposizione di tante bustine da collezione e l’allestimento di una mostra dedicata alle stampe raffiguranti i vecchi zuccherifici d’Italia. In scena, inoltre, la possibilità per gli appassionati di scambiarsi pezzi delle proprie collezioni, oltre all’organizzazione di giochi e musica.
“Questa passione nasce quando ero piccola. – racconta Chiara Fuzzi, organizzatrice di Sugar on the Beach (e grande collezionista) – Da quando nel 1974 ho cominciato a studiare a Bologna: io provengo dalla campagna e non ero solita andare nei bar. Una volta giunta a Bologna ho preso questa abitudine e ho cominciato a notare le bustine di zucchero, tutte diverse tra loro. Lì è scattata la passione, che mi porto dietro ancora oggi“. Quanto può essere grande una collezione di questo tipo? “Attualmente ho circa 300mila bustine, – aggiunge Fuzzi – già tutte catalogate negli album. A queste si aggiungono gli scatoloni con le bustine ancora da dividere e catalogare, in ordine alfabetico e per paese di provenienza. Esistono anche serie create direttamente dai collezionisti, che vengono poi scambiate in occasione di questi raduni“.