Quando Francesco lasciò tutto per seguire il Signore, si spogliò di ogni cosa, tanto che la tradizione racconta che il Vescovo lo coprì con il suo mantello. Non risulta che Francesco sia mai stato triste per quella scelta, anzi molto più lo era prima, quando tutto possedeva (soldi e successo, armi e onori, canzoni d’amore in provenzale…), ma nulla riempiva il suo cuore. Liberatosi di tutto, tutto a lui apparteneva fino al punto di chiamare la morte, sorella. Ed era, finalmente, felice.
Il volto di Sandra Sabattini ci racconta questa stessa storia. Don Oreste leggendo quel suo diario fatto di appunti, riflessioni, preghiere scritte, fin da bambina, ne scoprì la profondità: “Ho avuto l’impressione che in quelle righe ci fosse come uno squarcio del suo animo profondo e semplice, contemplativo e razionale, immerso in una fede profonda che la lasciava libera di esprimersi verso Dio, amato come padre. La fede di Sandra si esprime con la gioia, ha il suo sguardo fisso su Dio e mantenendolo in Lui, ha uno sguardo su tutte le cose, dono di Lui, che ci ama infinitamente”.
La risposta alla scoperta di quell’amore è di Sandra, con le sue stesse parole, a soli 17 anni: «Scelgo Te e basta».
Il resto è dono. Le foto e la testimonianza delle amiche ci propongono un dolce sorriso, che a volte diventa una fragorosa risata. Una giovane donna alternativa, che scendeva in piazza per difendere il lavoro degli handicappati (come si diceva allora) e che al mattino presto si raccoglieva seduta a terra davanti al tabernacolo in contemplazione, o che faceva arrabbiare il fidanzato Guido, prendendolo in giro perché troppo serioso.
Come mi raccontò lo stesso Guido in un’intervista: “Ha scritto nel diario: «Se Dio non esistesse sarei disperata». La cosa che mi stupiva è che non era una posizione intellettuale o filosofica, ma una coscienza profonda al limite del dolore. Sentiva che non bastava una vita da buoni cristiani, fatta di morale, di equilibrio e di scelte opportune. Il Signore è il Dio della nostra vita e solo il sentirsi completamente in Lui le dava pace e gioia. Una volta mi ha scritto su di un piccolo sacchettino di cioccolatini: «L’uomo in realtà, è una creatura modesta e diventa grande solo quando rinuncia all’orgoglio e diventa uno con Dio. Una goccia separata dall’oceano non serve a granché, ma rimanendo nell’oceano ha la sua parte nel sostenere la mole di una nave… Dobbiamo lottare finché tutto il nostro ego si annienti e siamo assorbiti nell’Infinito. Dobbiamo stare ogni giorno davanti a Dio a mani vuote, come mendicanti»”.
Rispettiamola e non facciamone un santino.