Generalmente i giovani non sono interessati e hanno addirittura difficoltà a parlare di una tematica come quelle di fede. Ormai la maggior parte di loro non ha radici religiose, né troppa memoria di consuetudini cristiane, ma atteggiamenti e modi di comportarsi che hanno ereditato da genitori, già loro in difficoltà su questi temi; genitori che hanno lasciato i figli a cavarsela da soli sul piano morale e spirituale, senza altra preoccupazione educativa che quella di badare ad un possibile titolo di studio e ad emergere nella società, magari nello sport o nel successo imprenditoriale. Sono ormai scomparsi e forse talvolta banalizzati, i valori portanti di una famiglia cristiana, l’amore come stima e rispetto dell’altro e della sua sessualità, l’attenzione alla coscienza, il rispetto del nome di Dio, la sollecitudine verso i poveri, la frequenza ai sacramenti e la partecipazione alla vita della comunità cristiana.
Eppure un buon numero di giovani avverte la dimensione religiosa come elemento importante della propria vita, anche se soltanto a livello personale e privato, senza un coinvolgimento in forme di partecipazione comunitarie o rituali e senza un riconoscimento esplicito dell’autorità delle istituzione religiose. Studi statistici infatti sembrano contraddire la mentalità diffusa che i giovani di oggi non credano in niente.
Ma in cosa credono, quale immagine hanno di Dio? Aiutati da un professore di religione abbiamo fatto una piccola inchiesta in un istituto superiore riminese. I giovani che hanno risposto hanno 18-19 anni.
Queste le loro testimonianze.
Dio è rifugio, l’ausilio che nella vita reale è impossibile trovare perché oltre i limiti cognitivi dell’uomo. Mi piace pensare che ci sia un progetto e che questa vita sia un passaggio fondamentale alla nostra maturazione. Dio è creatore in tutti i sensi perché ripone in noi un contributo prezioso al suo disegno esistenziale. E il filtro del nostro senso di vita, quel valore aggiunto che dà peso e senso alle nostre azioni, ponendoci dinanzi a degli ideali di pace da perseguire, a degli scopi che non rendono privo di senso il nostro vivere. (Ciacia)
Dio per me è una entità misteriosa tanto che la concezione che ho di lui non è qualcosa di invariato e duraturo. Per esempio quando accade una cosa brutta noi uomini tendiamo a chiederci: Dio ora dov’è?, ma a mente lucida e libera dalla rabbia, riconosciamo che Dio ci ha dato la vita e ci ha fornito tutte le armi necessarie per costruire un mondo in cui domini il bene. Sta a noi decidere come utilizzare e non sarebbe cosa negativa prendersi le proprie responsabilità se questo va a rotoli. (Lion)
Io credo in Dio, ma spesso per me e difficile conciliare i miei dubbi. Non riesco a capire come possa permettere tante sofferenze, tante ingiustizie nel mondo… ma c’è sempre qualcosa, anche se piccolo, che mi fa capire che Dio è l’amore, il bene che va oltre tutto il male nel mondo. (c.z.)
Dio è qualcosa a cui fare riferimento nei momenti di bisogno. Secondo me noi ci affidiamo a Dio (pregando, andando in chiesa, rivolgendoci a lui) perché dopo questi atti religiosi si sentiamo rincuorati, come se la nostra condizione cambiasse. O comunque ci si sente sollevati perché crediamo che questo qualcuno, Dio, stia dalla nostra parte e per questo non ci si sente soli ma aiutati. Forse Dio è una convinzione che abbiamo per poter credere che non saremo mai soli, che ci sarà sempre qualcuno ad aiutarci e che neanche dopo la morte finirà tutto. (b.r.)
Dio è un concetto astratto, nessuno ha la certezza che esista veramente, ma lo si può immaginare. Per me Dio e come se fosse una presenza ferma e costante, che non si può percepire se non attraverso la propria fede. Per me Dio lo si percepisce attraverso le preghiere, che segnano un incontro, che per ognuno di noi è diverso. Infatti Dio è come il padre di tutti, ma che con ognuno di noi ha un rapporto particolare e speciale a modo suo. (n.g)
Dio è per me l’immanenza che, dentro ad ogni uomo, permette di scegliere fra ciò che è bene e ciò che è male. Se non esistesse Dio, non si conoscerebbe il bene, né l’amore. Se infatti un uomo è in grado di scegliere e riconoscere il bene, se riesce a considerare un suo simile come fratello e ad amare tutto ciò che esiste, è perché all’uomo è stata data questa facoltà divina. Siamo ad immagine e somiglianza del Signore. (d.b.)
Dio per me è tutto ciò che c’è di buono nel mondo: il sole, la pioggia, la neve, le piante, i fiori, gli animali, i fiumi, le rocce. Sono tutte manifestazioni della presenza di Dio nell’universo. Si rivela nei sorrisi della gente, nelle lacrime, nei loro cuori, caldi o freddi. Dio è una presenza che vive nella mente delle persone. Non è corporeo, ma c’è nelle feste di compleanno, nella vita del paese, nelle spiagge popolate di turisti d’estate. Dio è un padre, un fratello, un amico a cui rivolgersi quando si ha bisogno. Non so se dopo questa vita vi sia il paradiso, una reincarnazione o il niente. Tuttavia credo che l’energia di Dio ci sarà sempre, qualsiasi cosa la vita o la morte riservi. (Jedi)
Egli è colui che ha dato origine all’universo in tutta la sua grandezza. Ci accoglie in una relazione con lui così che possiamo conoscerlo intimamente. Dio ha la capacità di generare la vita, le galassie e gli esseri viventi, ma è anche consapevole dei nostri peccati e, nonostante ciò, è sempre pronto a perdonare. (f.s.)
Immagino Dio come una persona speciale, diversa da tutte le altre, che ha continuamente le cuffie alle orecchie e ascolta una immensa playlist di preghiere , ininterrottamente, ma che non interviene mai. (Federico)
Per me Dio sei tu, quando ami, quando rispetti, quando vuoi bene. Dio per me è la natura nella sua bellezza, potenza e perfezione. Dio per me è ogni sorriso dei bambini. Dio per me è tutto quello che esiste e che mi fa crescere. Dio per me è Bene e Amore anche nella sofferenza e nel dolore. (Michelle)
Il Dio cristiano è una seccatura che rimbalza nei testi scolastici (Divina Commedia, filosofia, letteratura). L’esistenza e la fede in un Dio è prova della debolezza dell’uomo. Alcuni dicono che Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza, dimostrazione di patetica creatività e arroganza. Il mio Dio e quello che mi fa vivere felice senza dar danno agli altri, lo chiamo buon senso. (Camilla)
Chi è Dio per me è una domanda alla quale provo a rispondere da tantissimo tempo. Tutti mi dicono che è amore, pienezza, perdono. Sembra una bella cosa. Io non ho ancora trovato la mia risposta, so però cosa vorrei che Dio fosse per me: una sicurezza, una consolazione, un porto sicuro… per il momento non è altro che un mistero al quale provo a fare affidamento e che spero un giorno di scoprire. (g.f.)
Per me Dio è libertà di credere e di sperare in ciò che di più bello vi è in questa vita. (Caterina)
Spesso mi dico che sembra impossibile che tutto il creato sia così perfetto grazie esclusivamente al caso. Ma poi vedi i genocidi, le catastrofi, le morti improvvise. Ed è di qui che il dubbio ritorna. (Enrico)
Per me Dio è perfezione, amorevolezza, generosità e perdono. Tutte caratteristiche che non appartengono all’uomo, non tutte insieme. Dio è colui che ti ascolta sempre senza mai giudicarti: è un amico perfetto. Attenzione però, parlo di Dio non della chiesa, un ente oggi più politico che spirituale. Non è sempre facile credere in Dio, soprattutto quando succedono cose brutte, ma in fondo senza un po’ di pioggia non si avrebbe l’arcobaleno. Ed è così che penso a Dio come ad un arcobaleno dopo un temporale. (Juliana)
Io sono cristiano e credo in un Dio Padre. E questo mi basta. (a.a.)
Quando penso a Dio penso ad un ancoraggio, una speranza, la possibilità che la vita non sia meramente fatta di un ciclo naturale di nascita e morte, ma molto più. La possibilità che questa realtà vada oltre le apparenze e che ogni avvenimento che ci accade, straziante o gratificante che sia, sia dettato da un volere superiore che desidera solo il nostro bene. Tutto ciò è in un certo qual modo consolatorio, come una luce, che scaccia le tenebre da una stanza buia e illumina la via a noi anime vaganti senza meta. (Annalisa)
Per me Dio è qualcuno che è sempre disposto ad ascoltarmi e riesce a capirmi anche quando non mi esprimo a voce alta. Per questo mi sento confortata quando non passo dei momenti particolarmente felici e mi ritrovo da sola a riflettere. Sento che posso avere qualcuno vicino che mi comprende senza bisogno di ricevere troppe spiegazioni e senza giudicarmi. (Beatrice) Per me Dio è un gran punto di domanda. Sembra la causa di molte guerre, ma è anche una speranza. (n.n)
Come si fa a definirlo? Io sono credente ritengo dunque Dio “luogo” dove trovare consolazione e conforto nei momenti difficili che la vita presenta, affidandomi a lui con un atteggiamento di speranza (c.p.)
Dio è fonte e principio di ognuno di noi, il donatore di tutto ciò che ci circonda. La vita non è un dono così banale e scontato come si può pensare ed è solo grazie a Dio che possiamo apprezzarla in ogni sua piccola parte. Dio è il mio punto di riferimento quando sto male, quando sono triste o felice e quando ho bisogno di un supporto. Dio è il principio vitale, è insito in me, è una mia parte ed è la mia coscienza. Dio rappresenta la mia guida spirituale e la ricerca di ciò che è giusto compiere. (Federica)
Per me Dio è un’energia universale infinita dalla quale scaturisce il movimento della vita. E’ un’energia pura, quella forza primordiale che si trova insita in tutte le cose che ci circondano. Dio è una parte di noi stessi, che in questo momento storico pare un po’ assopita, ma che se venisse risvegliata, potrebbe sicuramente portare ad un grande benessere e attuare un cambiamento di visione del mondo e della consapevolezza della nostra capacità. (v.b.)
Dio per me è speranza, è qualcosa in cui credere e a cui rivolgermi. So che non ci si può aspettare miracoli. perché Dio ti mette anche alla prova ogni giorno. Per me Dio è consolazione (l.c.)
Non sono così sicura su questo argomento. Molte volte mi ritrovo a pensare che se davvero esistesse un Dio, allora non è così buono come dicono i sacerdoti e i cristiani. Ma molte volte magari quando ho bisogno di un appoggio o di un sostegno mi rivolgo a lui, sperando in un aiuto. Qualcosa c’è, lo ammetto, ma non sono ancora sicura di che cosa sia esattamente. (be)