Prima l’“Isola delle Rose”, poi il recentissimo San Patrignano che tanto ha fatto discutere, in primavera arriverà “Fedeltà”, la nuova serie Netflix tratta dall’ultimo omonimo romanzo del 39enne riminese Marco Missiroli. Le riprese dovrebbero iniziare in questo mese, la serie Netflix uscirà in tutto il mondo in primavera e l’ultima delle sei puntate è interamente ambientata a Rimini, dove sarà girata. Missiroli (nella foto ©citizenrimini, il suo romanzo) ora vive a Milano ma a Rimini ci torna appena può: è la città che «abitua i suoi abitanti all’aria di festa».
Sarà quest’aria che ha catturato così tanto la tv, che porta così spesso Rimini sul piccolo schermo?
“Rimini è una ragazza allegra d’estate e una signora malinconica d’inverno. Ma si può benissimo ribaltare il concetto. – ha raccontato Missiroli al ‘CorSera’ – Riuscire a scorgere la signora malinconica d’estate e la ragazza allegra in inverno. E questo lo sanno fare i riminesi”.
Nei docu-film, per fortuna, appaiono meno o per nulla, mentre i cliché abbondano in pellicole come Rimini Rimini. Missiroli non si scompone troppo.
“Noi vi viviamo di turismo, di vitelloni, di Grand Hotel. – prosegue il romanziere – È il nostro archetipo e gli archetipi nutrono per l’eternità. Ma negli ultimi anni Rimini si è svegliata e io credo che non sia mai stata così bella. Ci sono stati recuperi architettonici e intrinseci, come quello del Teatro Galli rinato. Nuove suggestioni, come per esempio il nuovo lungomare, in parte ora sopraelevato. Noi sappiamo andare avanti, malgrado i cliché che ci appiccicano addosso”.
Non di solo cinema (o tivù) vive Rimini. Anzì, è sulla pagina scritta che la città compare maggiormente, e in modi diversi. Lo stesso Missiroli, ma anche Enrico Brizzi, Gino Vignali e il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo sono tra le ultime, prestigiose firme che ambientano i loro libri tra la palata del porto e Miramare.
Il papà di “Zelig” e “Smemoranda” ha addirittura calato il poker. Forte della sua radice riminese (la mamma era di Rimini, i cugini abitano qui), Gino Vignali ha ambientato in città il ciclo giallo con protagonista la bella (e brava) vice-questore Costanza Confalonieri Bonnet. La brava poliziotta che alloggia in una stanza del Grand Hotel è protagonista anche dell’ultimo romanzo di Vignali, Come la grandine. E c’è un progetto di ricavarne una serie tv.
Come Vignali, anche il bolognese Brizzi possiede una casa a Rimini, e non solo per onor di firma. Anche lui ha deciso di ambientare la sua serie gialla in città, e anche la sua protagonista è donna, Eva Bauer (il nome è un chiaro omaggio al protagonista di Rimini di Pier Vittorio Tondelli, Marco Bauer, altro libro fondamentale della letteratura riminese).
Nel secondo volume della trilogia che ha in mente, Brizzi porta la sua ispettrice alle prese con un intrigo internazionale, popolato di spie russe e “condito” da un pericoloso veleno che miete la sua prima vittima proprio durante la festa per il centenario di Fellini al cinema Fulgor.
La Riviera fuori stagione è il set della Bassa marea (Rizzoli) in cui Enrico Fraceschini ambienta «il lato oscuro della California italiana». Protagonista il giornalista in pensione Andrea Muratori, personaggio molto autobiografico dell’autore e giornalista Enrico Franceschini.
Non è un romanzo, ma un saggio alla sua maniera, alla maniera di Aldo Cazzullo. Il suo ultimo libro, A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia (Mondadori), contiene un capitolo dal titolo inequivocabile: “Innamorarsi a Rimini”. Grazie ai tragici protagonisti Paolo e Francesca, Cazzullo conduce per mano i lettori a Rimini, «un posto dove sono efficienti e veloci come i milanesi», ma anche «ospitali e calorosi come i napoletani». Rimini, la città più bombardata d’Italia, ma anche quella «in cui è cominciato il Dopoguerra», con il turismo. «Rimini è il vero ombelico d’Italia».