Non esiste un oggi senza uno ieri, e tantomeno non esisterà un domani. È quello che l’esuberante imprenditore Rino Mini ha ben capito. E così, con l’aiuto dell’architetto Marcello Dellarosa, si è impegnato nella riapertura dello storico forno cittadino nel cuore di Sant’Arcangelo fondato nel 1870 nella piazzetta centrale Ganganelli. La sua ottima produzione era stata premiata due volte nel 1903 prima con un diploma d’onore a Parigi e poi con un certificato regio a Roma, nel 1904 invece, aveva ricevuto altri riconoscimenti a Ravenna. Con i cambiamenti socio-economici, l’avvento della globalizzazione, l’apertura di grandi ipermercati e catene alimentari, inevitabilmente era stato costretto a chiudere i battenti. Soffocato da tutta questa evoluzione, Mini recupera le sue vestigia e decide di dargli vita nuovamente. Non è stata un’operazione semplice, niente affatto, ed è proprio l’imprenditore ad affermarlo: “È stata un’opera di restauro molto complicata in un edificio storico molto vecchio, abbiamo lavorato sodo per un anno, il risultato ci vede molto soddisfatti, grazie anche al grande lavoro del nostro mastro fornaio Ezio Rocchi.”. Ma il cuore della tradizione, della storia santarcangiolese ha finalmente ripreso a battere. “Fare il pane per noi significa essere al centro di una comunità – sostengono all’unisono Rino Mini ed Ezio Rocchi – e il Forno è ora pronto a procurare alla collettività (e al Ristorante Ferramenta di Piazza Ganganelli, che ne farà un uso quotidiano), quel patrimonio di valori identitari e quel buon odore che appartiene solo alle cose che hanno una storia, un’anima, una magia accessibile.” Neanche il Covid-19 riesce a frenare l’entusiasmo e, nonostante le nuove regole entrate in vigore, tornerà ad essere sfornato il pane salubre, con i metodi di una volta, con l’utilizzo di grani scelti ricchi di sostante nutrienti anche se difficili da coltivare. Avremo – tra altri – il “Pane del Miracolo”, il “Pane dell’Arcangelo”, la “Ciabatta del Papa” dedicata al Papa santarcangiolese Clemente XIV (Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli) e anche la “Pagnotta di Tonino” in onore del poeta Tonino Guerra.
Il sindaco Alice Parma si dice soddisfatta: “Questa è un’ottima notizia. Non vi nascondiamo che aprire una attività economica in tempi come questi è un atto di coraggio e un momento bello per tutta la comunità. Oggi è un giorno importante per i santarcangiolesi e per il nostro tessuto economico”. E d’ora in poi oltre a – per parafrasare le parole del poeta Tonino Guerra – il profumo dell’ottimismo, per le strade di Sant’Arcangelo tornerà il profumo del patrimonio del passato ad inebriarci le narici e deliziarci il palato.
Martina Bacchetta