È vero, ormai ci sono rimasti solo gli sguardi. E, anche se non è facile, io vorrei sorridervi comunque, sotto la mascherina, nel vivere quest’anno, così insolito anche per il nostro giornale. Tanta sofferenza, ma anche tanta solidarietà.
L’abbiamo raccontata e continuiamo a farlo, con obiettività, chiarezza, senza strumentalizzazioni di alcun tipo, con un’attenzione particolare a chi è più fragile. Sempre aperti alla speranza.
Questo è lo stile de ilPonte da 44 anni ed è quello che piace ai nostri lettori: franchezza, trasparenza, apertura e dialogo con tutti. Lo stile che ci indica Papa Francesco: condivisione, gratuità del dono, fraternità. Certo c’è anche la fatica. Proprio domenica si leggeva di quelle 10 vergini che aspettano lo sposo e si addormentano. Anche noi cristiani dovremmo svegliarci dal torpore, quella sonnolenza che il Papa chiama indifferenza.
Le logiche che oggi sembrano trionfare sono ben lontane dalla parola del Vangelo. Ce ne accorgiamo ogni giorno quando i due Francesco, quello di Roma e quello di Rimini, ci richiamano ai temi dell’accoglienza, del dialogo, del rispetto dell’altro, del servizio ai poveri, dell’essere voce dei più deboli.
La lettera enciclica Fratelli Tutti è un dono, ma anche un monito per questo tempo, in cui molti cristiani sembrano ormai rassegnati di fronte al dilagare di una coscienza individualista e fondamentalmente contraria alla vita. In questo tempo, insomma, in cui l’identità del cristiano, mutuata dalla fede e dal Vangelo, è vacillante, la comunità cristiana e ciascun fedele ha bisogno di strumenti per rafforzarsi nella coscienza e testimoniare un mondo diverso e, come spesso dice il Papa, alternativo all’egoismo e alla prepotenza.
A noi, giornale del territorio, il compito di “leggere” la nostra realtà, in tutti i suoi risvolti complessi e contraddittori, e “tradurre” le indicazioni che nascono dalla fede in “giudizio” che libera energie di rinnovamento e conversione. A queste energie vogliamo dare voce. C’è tanta vita nascosta all’interno delle comunità, tanta solidarietà e storie positive non raccontate. Occorre ridare forza alla speranza. Questo è ciò che ilPonte cerca di fare ogni settimana e continuerà a fare. Da 44 anni è lo strumento che la Chiesa riminese si è dato per approfondire la conoscenza dei fatti che accadono e testimoniare il giudizio della comunità cristiana sugli stessi, ma anche per mettersi in ascolto – premessa di ogni dialogo vero – con le istanze che il tempo esprime e, quelli che il Concilio chiamava i segni dei tempi.
È per condividere questo cammino che chiedo oggi il tuo abbonamento al nostro settimanale.