Una magia, un volteggio, una poetica che corre sul frame. Come ce ne ha regalate tante nell’arco della sua lunga, entusiasmante filmografia. Federico Fellini ritorna sul set, in questo caso come protagonista di una pellicola. Un film originale e ambizioso che è un omaggio intenso ed appassionato alla genialità del cinque volte Premio Oscar.
Il regista Mauro Camattari e lo sceneggiatore Marco Tibaldi lo hanno annunciato sul palco del Teatro Galli di Rimini, in occasione della serata evento “Fellini e il sacro: dialoghi, testimonianze e musica”, alla presenza, tra gli altri, del regista e scrittore Pupi Avati.
Il titolo e il cast sono ancora top secret, ma l’angolazione con la quale muoverà la macchina da presa il regista Mauro Camattari è molto chiara.
Si tratta di un film altamente spettacolare e contaminato da diverse arti dello spettacolo, soprattutto di derivazione circense contemporaneo, un genere ‘nuovo’ dove il cinema incontra il teatro, i grandi show live e altre forme d’arte, “dove anche la musica non sarà colonna sonora – assicura Mauro Camattari, il regista – ma sarà parola e anche i costumi non saranno solo tali ma soprattutto abiti di gran moda, nel migliore stile italiano”.
Note e tappeto sonoro suonano molto riminesi: le musiche del film sono del Maestro e compositore Federico Mecozzi, con i riminesi Cristian Bonato e Stefano Serafini e il bolognese Davide Testoni.
Emiliano, animatore della Riccione fabbrica del divertimento di qualche decennio fa (ben prima del modello Ibiza e Miami), Mauro Camattari è un creatore di favole, cioè di eventi multimediali. “Mai smettere di sognare”, è la sua parola d’ordine.
Di recente ha prodotto e diretto Credo e I Dieci Comandamenti in chiave moderna, cortometraggi commissionati dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Dall’incontro con Marco Tibaldi, teologo laico che gli parla di religione con un linguaggio accessibile (“da bar”, testuale), che gli consente di considerare testi sacri da reinterpretare in chiave moderna, è nata un’amicizia e un percorso che ora trova un traguardo nel nuovo film, le cui riprese dovrebbero iniziare a breve.
La produzione è de “La scala Cinematografica”, che segna il ritorno di uno dei grandi produttori italiani, Pietro Innocenzi, ed è una co-produzione francese e tedesca.
La distribuzione internazionale è curata da Stefano Bethlen, su piattaforma di Amazon Prime. Distribuita cioè in tutto il mondo.
Il lungometraggio ha la sceneggiatura di Marco Tibaldi, con la collaborazione dello stesso Camattari e di Fabio Zavattaro, e la consulenza di Vincenzo Mollica, grande amico di FF, che ha suggerito alcune ‘chicche’ sul regista.
Il film è un omaggio a Federico Fellini, ma il regista di Amarcord e La strada non sarà sullo schermo: “non è intepretabile” è convinto Camattari.
La pellicola racconterà dunque ‘Gandhi’ (questo il soprannome riminese del giovane Federico) su tre livelli: la fantasia (protagonista una ballerina), l’attualità (i grandi esperti della filmografia felliniana) e le arti, in un mix di generi cinematografici, tecniche di ripresa, stile di recitazione e di regia.
“Ci sono alcune frasi del Maestro come «L’unico vero realista è il visionario» o «Il cinema è il modo più diretto per entrare in competizione con Dio», in cui si riassume il mio modo di leggerlo e interpretarlo. – rilancia Camattari – In esse sono contenute anche le idee guida del progetto per la regia del film, i cui ingredienti corrispondono a quattro dimensioni fondamentale dello spettatore d’oggi: Lo spettatore è assetato di bellezza; Ognuno vuol sognare una realtà diversa; Avere un Dio per amico; Vivere con stile”.
La sceneggiatura porta la firma di Marco Tibaldi, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bologna. Un suo prezioso contributo è contenuto nel libro Fellini e il sacro. Studi e testimonianze (Las – Roma), pubblicato in occasione dell’omonimo progetto riminese promosso dalla Università Pontificia Salesiana – Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale; dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” delle diocesi di Rimini e di San Marino-Montefeltro e dal centro culturale Paolo VI di Rimini, in occasione del centenario della nascita del regista riminese. Tibaldi vi ha indagato la figura, l’arte e la spiritualità di Giulietta Masina.
“Il film dedicato a Fellini è un’ulteriore, felice espansione della creatività del gruppo di lavoro che ha ideato e realizzato il progetto multiforme «Ho bisogno di credere. Fellini e il sacro»” assicura Tibaldi.
Oltre alla figura fondamentale di Giulietta Masina, l’idea chiave è il muoversi di Fellini “in ottica apocalittica. – prosegue – Apocalittica nell’accezione biblica di rivelazione. Fellini è autore apocalittico, pensa attraverso immagini e musica, e la tromba suonata da Giulieta ne La strada e quella nella scena de I clown non può non rimandare a quella che nell’Apocalisse biblica introduce il tema finale della grande risurrezione”.
Il cast (ancora top secret) comprenderà attori ed altri artisti di livello internazionale. Le riprese cominceranno a breve. E chissà che sul set non faccia capolino anche la famosa sedia con la scritta: Federico.
Tommaso Cevoli