L’iniziativa del Bellaria Film Festival nato nel 1983, tra le più longeve manifestazioni cinematografiche e culturali dell’Emilia-Romagna, con respiro internazionale, è giunto alla sua 38esima edizione. Il Festival, dedicato ai documentari indipendenti e organizzato dalla Cooperativa “Le Macchine Celibi”, va in scena proprio in questi giorni: le proiezioni si svolgeranno fino a domenica 27 settembre presso il cinema “Teatro Astra” di Bellaria Igea Marina.
I documentari in concorso (25) provengono da tutta Europa, mantenendo il contesto multiculturale e sfaccettato del Festival.
Filo conduttore dell’edizione 2020 è l’Articolo 9 della Costituzione italiana e, anche per quest’anno, il concorso è suddiviso in due sezioni: Bei Doc e Bei Young Doc, quest’ultima dedicata ai documentaristi under 30.
Quest’anno tra gli ospiti d’onore troviamo Sandra Milo che riceve il “Premio alla Carriera” in segno di omaggio a Federico Fellini e il figlio di Tonino Guerra, Andrea, che ritira in memoria del padre, il premio “Una vita da film”. È solo una piccola parte dei premi che verranno consegnati durante l’evento. Intervengono altri ospiti d’eccezione come il comico Paolo Cevoli, lo scrittore e giornalista Guido Barlozetti a introdurre il capolavoro “Amarcord”. Simone Cristicchi (nella foto) sarà presente con il suo progetto-documentario fuori concorso: “Happy Next – Alla ricerca della felicità”, diretto da Andrea Cocchi.
Per il terzo anno consecutivo la direzione artistica è affidata a Marcello Corvino, produttore musicale, teatrale e cinematografico.
“Il Festival è stato fondato da figure storiche del cinema italiano come Morandini. – spiega Corvino – In questo festival si sono affermati registi che hanno avuto una carriera internazionale e addirittura hanno vinto l’Oscar. Ora si occupa di documentari, però parliamo anche di cinema e di spettacolo con i nostri ospiti d’eccezione. Il Festival è concepito in maniera glocal: locale come i romagnoli di Cevoli, Amarcord, Elisabetta Sgarbi, una dei protagonisti di ‘Extra liscio’ patrimonio della Romagna. Globale perché è una finestra aperta sul mondo: i 260 documentari selezionati da tutta Europa (Germania, Polonia Inghilterra, Francia, Spagna). La giuria sarà internazionale”.
Inevitabile, però, parlare delle misure di sicurezza.
“Dopo il Covid, – continua il direttore artistico – l’organizzazione è stata ancora più responsabile e concentrata, perché durante la ‘clausura’ abbiamo scoperto che il cinema, il teatro, la musica sono fondamentali per il nostro benessere. Abbiamo una grande responsabilità: portare felicità alle persone, nonostante le difficoltà”.
Maria Rosaria Spina