In questi mesi abbiamo dovuto fare l’abitudine a comportamenti come il lockdown, il distanziamento sociale, la didattica a distanza che ci hanno gradualmente allontanati gli uni dagli altri: ora è arrivato il momento di riposizionare la persona al centro della nostra esperienza.
Proprio per questo, per parlarvi dell’avvio del nuovo anno accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Marvelli”, vorrei lasciare spazio alla viva voce di due studenti che hanno terminato il loro percorso di studi in questi ultimi mesi.
«Il percorso all’Issr – spiega Matteo – è stato per me prima un sogno, poi un desiderio, una sfida, infine una grande soddisfazione. È stato bello ampliare l’orizzonte oltre la parrocchia, incoraggiante conoscere tante persone in cammino per crescere nella fede (non solo per conseguire il titolo per insegnare religione), stimolante confrontarsi con docenti competenti ed appassionati».
«A distanza di qualche mese dalla presentazione della mia tesi magistrale – gli fa eco Chiara – ripenso con nostalgia ai primi anni, alle paure, ai dubbi, alle belle amicizie che sono nate, anche con gli stessi professori. Alle persone che stanno pensando se iscriversi o meno a questo Istituto, io consiglio vivamente di farlo; che possiate vivere il vostro percorso con intensità e passione, come ho cercato di fare io. E proprio ripensando agli anni trascorsi mi vedo all’inizio e a come sono oggi e posso affermare con certezza che questi studi mi hanno formato e plasmato, fino a rendermi una persona diversa. Sicuramente più consapevole della mia fede e contenta di ciò in cui credo».
Il nuovo anno accademico si apre all’insegna di una novità importante: la scelta di adottare una didattica mista, che prevede la presenza in aula di un piccolo numero di studenti (limitato dalle norme anti-Covid) mentre tutti gli altri seguono online da casa. Pur riconoscendo che la crescita nella conoscenza della fede non può realizzarsi senza l’incontro e il dialogo con gli altri, l’opportunità di una didattica a distanza offre un vantaggio a quanti, finora, vedevano impossibile conciliare gli impegni familiari e lavorativi con la frequenza dei corsi e lo studio.
Per non giungere impreparati, in queste settimane estive i docenti si sono impegnati a revisionare i programmi dei corsi, facendo in modo che, pur nella distanza sociale generata dal video, non manchino momenti formativi di discussione e interazione attraverso nuovi strumenti didattici.
Cambiano le modalità, si aggiornano gli strumenti comunicativi, ma non si modifica affatto la finalità di questo Istituto, che ha alle spalle ben 14 anni di attività: quella di essere uno strumento a servizio della Chiesa diocesana per la formazione permanente dei suoi sacerdoti, per rimotivare chi è già impegnato in qualche servizio, per accompagnare chi desidera approfondire la propria fede e inserirsi in maniera più consapevole e attiva nella vita della Comunità Cristiana.
Quindi la proposta formativa non è rivolta esclusivamente a coloro che intendono diventare insegnanti di Religione, ma a religiose e religiosi, candidati al diaconato permanente e laici che intendano dare un qualificato servizio nelle rispettive comunità; oppure che vogliano valorizzare la propria formazione culturale e teologica per garantire una presenza cristiana significativa in una società sempre più pluralista.
Per rispondere al meglio a questa finalità si mettono in campo più percorsi formativi. Nel TRIENNIO sono previsti corsi legati all’ambito filosofico, biblico e teologico; il BIENNIO SPECIALISTICO PEDAGOGICO-DIDATTICO ed è rivolto a chi desidera insegnare la religione cattolica.
Il MASTER IN ARTE SACRA è un percorso artisticopastorale (di durata biennale) per fornire competenze agli operatori pastorali, guide turistiche, architetti che operano nello spazio sacro.
Il PERCORSO DI TEOLOGIA PASTORALE, è rivolto in particolare ai diversi ministri istituiti e non; concentrato in un solo anno, prevede lo svolgimento di soli 4 corsi fondamentali (Introduzione alla Sacra Scrittura; Teologia Spirituale; Liturgia; Teologia Pastorale), e da quest’anno si arricchisce della presenza del nostro Vescovo Francesco che svolgerà buona parte delle lezioni di Introduzione alla Sacra Scrittura.
Partecipare anche solamente a qualche corso di aggiornamento come uditori può essere un’opportunità per avere laici preparati.
L’ISSR non è affatto una proposta “di nicchia”, riservata solo ad alcuni ma, in piena sintonia con il Vescovo e al servizio diretto delle parrocchie, è un’opportunità di qualificazione e di aggiornamento che forse dovremmo maggiormente valorizzare.
don Gabriele Gozzi Vicedirettore Issr