Fin dalle prime edizioni la conclusione dell’estate coincideva con l’inizio della Sagra Malatestiana. Negli anni è prevalsa la tendenza ad anticipare le date dei concerti, mentre questa volta – soprattutto in conseguenza dell’emergenza sanitaria – si ritorna alle origini, anche se poi gli eventi musicali continueranno fino a novembre inoltrato.
Così il sipario del Galli si aprirà, il 16 settembre, su Cecilia Bartoli (che aveva inaugurato il Teatro il 28 ottobre 2018, dopo una chiusura di settantacinque anni): accompagnata da Les Musiciens du Prince diretti da Gianluca Capuano, la famosa cantante, che può vantare origini riminesi, sarà protagonista di un recital vocale incentrato sul repertorio barocco di cui è considerata una delle massime specialiste.
Altra star legata a Rimini è Valery Gergiev: non solo perché ha ereditato alcuni possedimenti in città, ma – nel tempo – è stato spesso ospite della Sagra. Il 19 settembre tornerà a esibirsi sul palcoscenico del Galli insieme all’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, di cui è direttore artistico e musicale. Nel suo programma figurano l’Ouverture dal Guglielmo Tell di Rossini, il Concerto per pianoforte in fa diesis minore op.20 di Skrjabin e la Sesta sinfonia “Pastorale” di Beethoven.
Per ascoltare Riccardo Muti – che nell’agosto 2019 aveva inaugurato la Sagra con un’esecuzione delle Nozze di Figaro in forma di concerto – bisogna aspettare invece il 24 novembre, quando si esibirà con l’Orchestra Giovanile Cherubini, come ormai è sua abitudine in Italia. Pochi giorni dopo, il 30, l’ultimo appuntamento sinfonico di questa settantunesima edizione sarà con la Filarmonica della Scala diretta da Fabio Luisi. Il programma, monografico, è dedicato a Beethoven – nel duecentocinquantenario dalla nascita – e vede la partecipazione del pianista Alessandro Taverna.
Oltre ai grandi concerti, il cartellone offre anche appuntamenti cameristici di notevole interesse. Il primo, 6 ottobre, Sonar in ottava, è con il violinista Giuliano Carmignola e il violoncellista Mario Brunello che, insieme agli strumentisti dell’Accademia dell’Annunciata diretta da Riccardo Doni, alterneranno concerti di Vivaldi e Bach: un’occasione per mettere a confronto il versante italiano e quello tedesco di un medesimo periodo storico.
Ormai di casa a Rimini, il Quartetto della Scala (Francesco Manara, Daniele Pascoletti, Simonide Braconi e Massimo Polidori, ossia violino I e II, viola e violoncello) accosterà, il 18, la musica di Beethoven a quella di Schubert. E si continua ancora nel segno del grande festeggiato, il 28, con la WunderKammerOrchestra, diretta da Carlo Tenan, che il pubblico della Sagra ha già avuto modo di apprezzare durante la scorsa edizione: si cimenterà in un programma eclettico che spazia dal giovanile Concerto per pianoforte, ricostruito da Mario Totaro, alla splendida musica del balletto Le creature di Prometeo e ai Volkslieder, dove Beethoven ha arrangiato alcune canzoni popolari europee (Marco Vergini pianista, Mara Gaudenzi mezzosoprano).
Il 19 novembre anche Alexander Romanovski – pianista ucraino, ma ormai naturalizzato italiano – aggiungerà il suo contributo beethoveniano con la celeberrima sonata Al chiaro di luna, integrandola con la virtuosistica trascrizione di Busoni della Ciaccona in re minore di Bach e con una pietra miliare della letteratura pianistica come Kreisleriana op.16 di Schumann.
In cartellone non poteva mancare la consueta parentesi dedicata alla musica antica. Il soprano riminese Arianna Lanci, accompagnata dai solisti dell’Ensemble Locatelli di Bergamo, il 23 settembre metterà a confronto le arie da camera di Alessandro Scarlatti con quelle di Händel: compositore sassone ma che tanto deve alla tradizione operistica italiana.
Ancora un concerto vocale è quello del 13 novembre, incentrato su due compositrici vissute in pieno settecento e che intrecciarono la loro parabola artistica: una è la milanese Maria Teresa Agnesi (sorella della più famosa scienziata Maria Gaetana, la prima donna cui fu assegnata una cattedra di matematica all’università di Bologna), l’altra è la principessa Maria Antonia Walpurgis, nata a Monaco ma trasferitasi a Dresda dopo il matrimonio con l’Elettore di Sassonia, che si era avvalsa degli insegnamenti di compositori come Hasse e Porpora. La particolarità del concerto è che le interpreti sono tutte donne: dal soprano Laura Catrani alle cinque strumentiste. Nel frattempo, giovedì 1 ottobre, Andrea Macinanti suonerà musiche di Händel e Bach sul prezioso organo Tamburini, di recente restaurato, che si trova nella Chiesa dei Servi.
Il centenario di Fellini si riverbera anche sulla Sagra. Il 31 ottobre sarà il sassofonista Federico Mondelci, alla guida dell’Ensemble Le Muse, a rendere omaggio al regista riminese: non solo attraverso Nino Rota, autore di tante indimenticabili colonne sonore dei suoi film, ma eseguendo anche musiche di Ellington, Bernstein, Gershwin, Piovani e – doverosamente – di Morricone.
E ancora, sarà ricordato un altro genius loci, Amintore Galli, cui nel 1947 venne intitolato il teatro cittadino, che portava invece il nome di Vittorio Emanuele II. In realtà Galli era nato a Perticara e lavorò soprattutto a Milano, ma al termine della sua vita si stabilì a Rimini, dove morì nel dicembre del 1919. Già lo scorso anno, in occasione del centenario, era stato reso un primo omaggio al versatile musicologo e compositore; questa volta la Sagra ha organizzato una maratona vocale per il 15 novembre, affidando l’esecuzione di brani tratti dalle sue opere al soprano Iano Tamar e al tenore Danilo Formaggia, accompagnati dai pianisti Antonio D’Abramo e Davide Cavalli. Il giorno prima è invece prevista una tavola rotonda (Amintore Galli musicista e non solo) alla Sala Ressi, dove alcuni studiosi ne illustreranno la poliedrica attività.